CasaPound: "A Casalmaggiore italiani abbandonati, ma si pensa ai profughi"
"Chiunque pensi che interventi di questo tipo servono a favorire l'integrazione dimostra di non aver capito nulla dell'emergenza in cui versano gli italiani, di esserne totalmente disinteressato o, peggio ancora, ricavarne il ‘solito‘ business legato a questa immigrazione incontrollata".
CASALMAGGIORE – “Autocostruzione, cittadini accantonati e profughi agevolati”. È quanto si legge sullo striscione affisso da CasaPound Italia Cremona nella frazione di Vicomoscano (località Staffolo), dopo
che un imprenditore viadanese si è offerto di pagare i lavori per rendere abitabile una trifamiliare a Casalmaggiore, in modo da ospitarvi una decina di immigrati.
“La struttura – ricorda Cpi Cremona – è nata dal progetto “Autocostruzione”, avviato a Casalmaggiore nel 2006 per assistere alcune famiglie di autocostruttori nella realizzazione di 20 villette. Il progetto, però, è andato incontro a numerose difficoltà: dall’abbandono del cantiere da parte dell’associazione Alisei Ong ai problemi di natura burocratica e finanziaria che hanno impedito che venisse portato a termine”.
“Come ha già fatto presente l’ex sindaco di Casalmaggiore Luciano Toscani – prosegue il movimento – i residenti lamentano di essere stati abbandonati dal Comune. Nel quartiere non sono state portate a termine opere di urbanizzazione, come l’asfaltatura della strada, la manutenzione del verde e l’installazione di un impianto di illuminazione pubblica”.
“Poi ci sono quelle tre villette in disuso che hanno bisogno di diversi interventi per ottenere l’abitabilità. Ed è qui – sottolinea Cpi – che entra in campo il generoso imprenditore. Ma perché aiutare persone di cui
non si conoscono identità e provenienza e non qualcuna delle tante famiglie italiane in difficoltà? Inoltre, mentre in tanti pensano ai presunti profughi, chi pensa alle undici famiglie che abitano le case autocostruite con sacrificio e dedizione e che avrebbero bisogno dell’appoggio di quelle istituzioni da cui invece si sentono abbandonate?”.
“Chiunque pensi che interventi di questo tipo servono a favorire l’integrazione dimostra di non aver capito nulla dell’emergenza in cui versano gli italiani, di esserne totalmente disinteressato o, peggio ancora, ricavarne il ‘solito‘ business legato a questa immigrazione incontrollata”.
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