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Guerra Foedus-Rivarolo, il sindaco Galli attacca: "Richieste inammissibili!"

"Il valore dei beni strumentali dovrà essere valutato alla data del recesso da Foedus e liquidato all’atto di scioglimento dell’Unione. Tranquillizzo i miei Concittadini: Rivarolo non intende perdere “un euro” dei soldi investiti in Foedus".

RIVAROLO MANTOVANO – Si difende e contrattacca il sindaco di Rivarolo Mantovano Massimiliano Galli. E lo fa con un lungo documento in cui controbatte tutte le accuse e contesta le richieste di Foedus. Lo spazio per il dialogo è chiuso. Il documento lascia presagire che – nell’eventualità – se ne riparlerà in tribunale. Lo stesso documento, va detto, è stato consegnato nelle cassette della posta dei cittadini rivarolesi e qui lo riportiamo per intero.

“Da Sindaco di Rivarolo Mantovano ed in merito alle vicende generatesi con la decisione consiliare di “recedere” legittimamente dall’Unione di Comuni Lombarda Foedus, visto l’accanimento mediatico che ha caratterizzato questo inizio d’anno ed il conseguente allarmismo sociale ingenerato nella popolazione, sento il dovere di rispondere UNA-TANTUM, per senso di responsabilità, non tanto nei confronti dei miei esimi colleghi Sindaci, con i quali ho modo di confrontarmi a livello istituzionale e nelle sedi competenti, ma per informare l’opinione pubblica ed in particolare i miei Concittadini, che il 25 maggio 2014 mi hanno delegato, pro tempore, la condotta amministrativa della Comunità locale.

Mi rivolgo pertanto in primo luogo ai Rivarolesi ed ai Cividalesi chiarendo l’atteggiamento di questa Amministrazione che, fin dall’inizio di mandato, si è uniformata alla regola fondamentale che sottende l’operato dell’amministratore pubblico nello svolgimento delle sue funzioni e cioè quella della “diligenza del buon padre di famiglia”, così come è stabilito dal Codice Civile oltre che dal Buon Senso, avendo compiuto atti volti esclusivamente alla tutela dell’Interesse generale e di quello particolare della Comunità locale che amministro. E non volendo arrogarmi competenze, che non ho, ho personalmente scelto i miei consiglieri e collaboratori tra persone di provata esperienza ed onestà morale, intellettuale e professionale; persone che con dedizione si sono dedicate e si dedicano alla cura di questa Comunità.

Fatta questa doverosa premessa, cercherò ora e per quanto possibile di fare chiarezza su alcune questioni che i miei colleghi di Foedus, spalleggiati dai membri della minoranza consiliare di Rivarolo Mantovano, continuano in questi giorni indecorosamente ad agitare, ben sapendo che, in mancanza di accordo, i contenziosi si risolveranno necessariamente in tribunale, anche senza agitare l’illusione di fantasiose raccolte di firme.

In merito all’uscita da Foedus ed alla questione dell’ipotetica PENALE, rispolverata a piè sospinto dalla triade Vezzoni-Vaccari-Caleffi e cavalcata con insistenza disfattista dal gruppo di minoranza consiliare “Lista civica Milani”, vorrei ribadire con chiarezza che la penale non è dovuta: Foedus esiste da ben oltre i dieci anni che avrebbero fatto scattare la penale stessa, al di là dei cambi di nome o alle modifiche statutarie intervenuti per ottemperare a disposizioni regionali (una volta per tutte: Foedus ha mantenuto lo stesso codice fiscale e conseguentemente la sua ragione sociale dal 2002, anno della sua costituzione, ad oggi; come tale niente è dovuto).

Sull’altra questione dei Beni Strumentali di proprietà dell’Unione, pagati quindi anche con i soldi di Rivarolo Mantovano, sarà bene ricordare che il valore dei beni strumentali dovrà essere valutato alla data del 31-12-2016 (data dell’efficacia del recesso da Foedus) e liquidato all’atto di scioglimento dell’Unione. Questo per tranquillizzare i miei Concittadini che Rivarolo non intende perdere “un euro” dei soldi investiti in Foedus. E se per farlo si dovrà ricorrere nelle sedi competenti, ben vengano i soldi investiti nell’assistenza legale che, a questo punto, si dimostra indispensabile vista la portata e la litigiosità dei nostri interlocutori, esterni ed interni, ai quali ricordo che il recesso dall’Unione Foedus è disciplinata dall’art. 6 dello Statuto e non può essere certo il vaneggiato “danno erariale” a costituire un vincolo indissolubile per gli Enti partecipanti.

In merito alla legittimità del recesso da Foedus, alle spese sostenute e da sostenere ed alle questioni particolari sollevate dal Vezzoni nei suoi recenti contributi giornalistici, argomentazioni riprese con solerzia dagli esponenti del gruppo consiliare di minoranza “Lista civica Milani” anche a mezzo Facebook, mi limito a puntualizzare quanto segue. Poiché questi Soggetti si ostinano a dire che l’Amministrazione di Rivarolo Mantovano non ha motivato adeguatamente la propria decisione di uscire da Foedus, voglio ricordare che, nel Consiglio dell’Unione dell’11 maggio 2016, i rappresentanti di Rivarolo Mantovano hanno espresso voto contrario al BILANCIO 2016-2018, l’atto fondamentale della gestione associata, rendendo inevitabile la successiva uscita, poiché non eravamo d’accordo su come si spendevano i soldi pubblici in Foedus. A tal proposito, sottolineo che il contributo di Rivarolo Mantovano a Foedus corrispondeva al 44 % circa del bilancio, equivalente ad una cifra annua prossima a €. 1.200.000 (un milione e duecentomila!). Soldi che da quest’anno spenderemo meglio, pur nelle difficoltà iniziali conseguenti al riassetto della macchina comunale della quale finalmente abbiamo ripreso le redini, generando risparmi già nel 2016, sulle retribuzioni del segretario (-20.000,00 euro), e nel 2017, dove, in relazione al personale impiegato, la ricomposizione della pianta organica ha evidenziato un risparmio di almeno 70 mila euro, su base annua, rispetto a quanto spendavamo in Foedus.

Ma vorrei anche ricordare alla “Lista Civica Milani” (che si è opposta) i soldi pubblici risparmiati con l’affidamento ad “aspm Soresina servizi srl” del rifacimento dell’impianto di pubblica illuminazione (un obbligo di Legge); sono almeno 500 mila euro: quasi la metà del prezzo a base d’asta verso la quale voleva portarci Foedus nella primavera 2016. Pertanto suggerirei a questi “signori” di citare nella loro azione di propaganda politica e per correttezza, oltre ai maggiori costi (la storia del pulmino), anche i risparmi evidenti testè nominati. Parimenti vorrei invitarli a contenersi evitando di fomentare l’allarmismo sociale, di cui si sono fatti carico, ricordando banalmente che i conti si faranno alla fine di questa penosa vicenda.

A proposito di Foedus, non si deve dimenticare (vale forse la pena di ribadirlo) che tutte le funzioni amministrative (anagrafe, tributi, ragioneria, etc.), i mezzi, le attrezzature ed il personale (che da solo vale quasi la metà del bilancio) sono confluiti in Foedus solo di recente, dal marzo 2014. Le amministrazioni precedenti pertanto non hanno mai dovuto confrontarsi per davvero con la gestione associata, a differenza della nostra, la quale, come già comunicato nel documento distribuito a maggio 2016, ha incontrato difficoltà di ogni genere. E vorrei ribadire che non siamo un caso isolato: a “discutere” con la dirigenza Foedus, nell’anno che ormai abbiamo alle spalle, non è stato solo Rivarolo Mantovano ma anche Bozzolo e Scandolara Ravara che si sono sfilati dal “bando sicurezza 2016”, di cui Foedus era capofila, per inconciliabili divergenze, proprio di natura economica. La vicenda, scarsamente pubblicizzata, ha portato alla perdita di 160 mila euro di contributi regionali a fondo perduto già assegnati ai 2 lotti del progetto, che ne valeva 241.538,04 per l’acquisto di telecamere, varchi elettronici e strumentazione varia, che avrebbero sensibilmente migliorato la sicurezza dei cittadini (altro cavallo di battaglia della nostra minoranza consiliare, che nel frangente, stranamente, ha assunto un atteggiamento silente, così come la stampa locale, che evidentemente ha ritenuto di non dare risalto alla vicenda).

Tornerei al punto della “fantasiosa” raccolta-firme lanciata dal gruppo consiliare di minoranza di Rivarolo Mantovano sul presunto “danno erariale” indotto, a loro dire, per le maggiori spese sostenute e da sostenere, a cominciare da quelle legali, come ha avuto l’ardore di dichiarare la Lista civica Milani nel documento allegato al consiglio comunale del 23 dicembre, dimenticandosi che, quando ad amministrare erano loro, sono riusciti a spendere €. 85.000,00 (ottantacinquemila) di sole spese legali per la nota vicenda PIP Ronchelli ed alludo alle cause innescate con gli espropri della zona artigianale, tutte perse. Con queste premesse cosa dovrei fare? Promuovere un’altra raccolta firme per presunto “danno erariale” procurato dalla precedente amministrazione a causa dei maggiori costi sostenuti dalle casse comunali e quindi dai Cittadini?

Tuttavia non posso dimenticare che sono il sindaco di tutti e che l’obbiettivo da raggiungere non è la divisione ma la concordia, finalità estranea a chi fomenta l’allarmismo sociale con l’ausilio di certa stampa compiacente. Vengo alle questioni spicciole, per dare qualche informazione di dettaglio sulle scelte continuamente rinfacciate in questi giorni all’Amministrazione comunale dalla dirigenza Foedus e dal locale gruppo consiliare di minoranza: il mercato veniva pulito da Rivarolo Mantovano a spese proprie anche quando eravamo in Foedus; dall’inizio dell’anno il servizio è stato temporaneamente affidato a Mantova Ambiente srl, nostro partner nella raccolta rifiuti, che evidentemente si avvale di una cooperativa con sede a Moglia;  uscendo da Foedus abbiamo finalmente acquistato dieci nuovi computer in sostituzione delle dieci “carcasse informatiche” reclamate da Foedus, utilizzanti ancora “windows xp”, notoriamente non più aggiornabile (anche qui un’annotazione andrebbe espressa sulle “attenzioni” prestate da Foedus a Rivarolo Mantovano); l’uscita dall’Unione di Comuni lombarda Foedus ha finalmente consentito di dotarsi della strumentazione idonea ad evitare lo spreco di ore-lavoro sulle quali più volte, in Foedus, ho chiesto inutilmente il dettaglio e l’equa distribuzione in relazione alle risorse profuse…

L’elenco potrebbe continuare (per esempio ricordando al presidente che Foedus sta “utilizzando” due persone inquadrate come “servizio civile” e già pagate con soldi di Rivarolo Mantovano), ma è opportuno che mi fermi; Foedus è oggettivamente storia passata: abbiamo saputo dire NO, resistendo alle provocazioni, agli insulti e ai ricatti.

In merito alla questione del server e della strumentazione informatica in uso a Rivarolo Mantovano, oggetto della “querelle” scatenata dal presidente di Foedus, sempre per dovere di cronaca nei confronti dei miei Concittadini, estrapolo i contenuti della comunicazione inviata al Caleffi dove si precisa che: in data 29 novembre 2016 la Giunta di Rivarolo Mantovano, a margine del Consiglio Comunale nel quale si rendevano disponibili con opportuna variazione di bilancio le somme da dedicare, tra le altre, all’acquisto di beni strumentali oggetto della presente, deliberava gli indirizzi necessari ai responsabili di settore; la gestione delle procedure è stata effettuata da Foedus per conto del Comune di Rivarolo Mantovano, non potendo essere altrimenti, visto che la scrivente amministrazione, fino al 31.12.2016, non disponeva né di personale proprio né delle credenziali di accesso ai siti istituzionali “mepa e consip” per gli acquisti della pubblica amministrazione (essendo, come a Lei ben noto, tutte le funzioni conferite in Foedus); solo in data 28 dicembre 2016 il personale Foedus espletava le procedure per l’affidamento e l’acquisto di materiale informatico e di altri servizi, i cui esiti sono stati comunicati a questa amministrazione il successivo 29 dicembre; il personale Foedus ha dato la propria disponibilità a “ricevere” il tecnico per l’installazione delle apparecchiature telefoniche vodafone e per l’effettuazione del cambio di intestazione dei contratti solo in data 30 dicembre 2016; in data 2 gennaio 2017 Foedus inviava proprio personale per ritirare le apparecchiature in parola costituite da vecchi computer e telefonia fissa e mobile, giacenti presso la sede del Comune di Rivarolo Mantovano e per concedere in uso il server ed altre apparecchiature connesse ad un canone giornaliero unilateralmente stabilito in euro 600,00 pro die; la scrivente amministrazione sempre in data 2 gennaio 2017 riconsegnava le apparecchiature non indispensabili all’esercizio dei pubblici servizi (e doveri); è di tutta evidenza che alla luce di quanto sopra ricordato non possa essere imputata alcuna responsabilità in capo alla scrivente amministrazione per quanto attiene alla riconsegna degli apparecchi telefonici e della strumentazione informatica. Ma non solo: ci risulta che l’Unione Foedus abbia proceduto in particolare ad acquistare recentemente un nuovo server e pertanto non è dato comprendere quali siano le ragioni che giustificherebbero l’urgenza di poter disporre di tale bene.

Ai miei Concittadini, in relazione a questa penosa vicenda, faccio notare come il canone di €. 600,00 giornalieri (aumentato unilateralmente ed arbitrariamente a 1.000,00) richiesti dal presidente di Foedus per l’uso delle apparecchiature in questione corrisponda ad una richiesta di €. 210.000,00 circa, su base annua, per l’utilizzo di attrezzature ormai obsolete il cui valore di mercato residuo si aggira presumibilmente attorno ad un massimo di 20.000 euro. Facendo “i conti della serva” e metaforicamente parlando, è come se per l’affitto di una casa che ne vale centomila, si chiedesse un canone annuo di un milione di euro. Ciascuno tragga le proprie considerazioni … Personalmente ritengo la richiesta assolutamente incongrua ed irragionevole, oltre che del tutto inammissibile!

A conclusione, cari Concittadini, sperando di non aver abusato della Vostra pazienza, aggiungo che avrei preferito risolvere le questioni ragionevolmente in Foedus prima e attorno ad un tavolo poi, come è consuetudine tra persone civili. Non è stato possibile: nonostante abbia scelto di non rispondere ai continui attacchi, volti a delegittimare me e l’operato della mia amministrazione, prendo atto della volontà di alcuni di procurare danno alle istituzioni perseguendone i rappresentanti nella logica del “tanto peggio tanto meglio” (per alcuni?)”.

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