Media Valle del Po: a Colorno 50 comuni firmano per la candidatura all'Unesco
Presenti quasi tutti i sindaci dei comuni cremonesi e casalaschi, vale a dire Casalmaggiore, Gussola, Torricella del Pizzo, Scandolara Ravara, Motta Baluffi, San Daniele Po, Pieve d’Olmi, Stagno Lombardo, oltre a Cremona. GUARDA IL SERVIZIO TG
C’è anche il Casalasco tra le “capitali” della media valle del Po con la firma, questa mattina nella reggia di Colorno (Parma) del protocollo di intesa tra una settantina di enti per la candidatura a patrimonio Unesco del tratto di fiume che scorre dalla città del Torrazzo fino al tratto casalasco-parmense. Presenti quasi tutti i sindaci dei comuni cremonesi e casalaschi, vale a dire Casalmaggiore, Gussola, Torricella del Pizzo, Scandolara Ravara, Motta Baluffi, San Daniele Po, Pieve d’Olmi, Stagno Lombardo, oltre a Cremona. Altri se ne potranno aggiungere, nel segno della valorizzazione di un tratto di fiume unico e della sua biodiversità sull’esempio di altre zone fluviali già inserite nell’elenco Unesco, come il Delta, la “Collina Po Torinese” e l’area del Monviso.
In rappresentanza dell’organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura, c’era Philippe Pypaert, che ha delineato l’iter che seguirà il progetto. I soggetti pubblici e privati coinvolti dovranno mettersi al lavoro da subito, con progetti di valorizzazione ambientale e di utilizzo turistico non invasivo del fiume, in modo da poter presentare un pacchetto di azioni il prossimo settembre. Poi ci vorrà circa un anno per l’assegnazione del titolo. 50 i Comuni rivieraschi coinvolti, 5 le province (Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Mantova e Cremona), 38 gli habitat presenti. Come spiega Davide Persico, sindaco di san Daniele Po, tra i partecipanti con fascia tricolore alla firma di oggi, “per MAB UNESCO (UNESCO’s Man and the Biosphere Programme) si intende un’area che comprende spazi abitati e antropizzati insieme ad aree ancora naturalisticamente intatte. Quello a cui stiamo lavorando da capofila insieme a numerosi altri comuni del cremonese, del parmense, del piacentino e del mantovano è il MAB Po Grande, una riserva che comprende il medio tratto del Po. Scopo del progetto è tutelare e valorizzare le realtà naturalistiche, architettoniche, turistiche e produttive, attraverso un approccio ecosostenibile capace di coniugarle senza penalizzarle. Il Po è la principale risorsa del nostro territorio, per questo prestargli attenzione non può altro che portarci infiniti benefici”.
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