Sanfelice, i lavori di consolidamento dei solai non fermano innovazione didattica
Proseguono i lavori di stabilizzazione della struttura dell’edificio, ma, soprattutto, continua l’attività dei docenti nel proporre novità nel percorso di studi. Simulazione di gestione d'impresa e business game.
VIADANA – Sembra esistere uno stretto legame tra gli ormai noti lavori di consolidamento dei solai della sede di Via E. Sanfelice dell’omonimo Istituto Scolastico e l’attività didattica proposta dai docenti ai giovani studenti che, in questo periodo, stanno affrontando non poche difficoltà nella frequenza delle lezioni. Nonostante le complessità organizzative che stanno caratterizzando questo periodo, la direzione scolastica, in accordo con i docenti, ha comunque deciso di mantenere le promesse e le premesse di quanto previsto all’inizio dell’anno scolastico, ossia di offrire agli studenti frequentanti la classe IV (indipendentemente dall’indirizzo scelto), la possibilità di partecipare a 2 iniziative di “business game” o “simulazione di gestione di impresa”.
In particolare, prenderanno il via tra pochi giorni il Business Game “Crea la tua impresa” – promosso da Università LIUC – ed il Management Game – Promosso dal Gruppo Giovani Industriali Confindustria Mantova –. Chiamato a dare delucidazioni sull’argomento, il Prof. Lorenzo Marinoni, referente di entrambe le iniziative, sostiene: “Prima di tutto, sono particolarmente grato al DS Prof.ssa Barzoni per aver creduto in questi due progetti e, soprattutto, per averne sostenuto in maniera decisa la realizzazione, anche in un momento in cui le priorità, evidentemente, erano altre. Con questo genere di simulazioni, ai giovani studenti è chiesto di ragionare nell’ottica di gestione aziendale, valorizzando l’intera catena del valore e cercando sinergie tra le diverse aree funzionali, il tutto con l’obiettivo di ottimizzare i risultati. Insomma, gli studenti devono operare come se fossero manager/imprenditori e cercare di massimizzare il valore delle imprese virtuali che stanno gestendo, il tutto in un contesto in cui i risultati dipendono anche dalle decisioni dei concorrenti, proprio come avviene nella realtà.
Ciò non fa altro che confermare la volontà della scuola di essere allineata alle necessità delle imprese, soprattutto quelle realtà aziendali maggiormente presenti nel tessuto economico locale. L’ITE, quale istituto tecnico economico, si pone l’obiettivo di trasferire nei giovani la cultura d’impresa e, soprattutto, far comprendere quanto la scelta di diventare imprenditori rappresenti una concreta e valida alternativa per entrare nel mondo del lavoro”.
Alla critica relativa al fatto che economia si studia anche in altre scuole, il docente replica: “E’ vero, economia si insegna ormai un po’ dappertutto, e ciò indica l’importanza delle tematiche economiche nella vita di tutti i giorni; non dimentichiamoci, infatti, che economia, dal greco, significa “gestione della casa” o, comunque, “uso razionale di risorse limitate”… Tornando agli ITE, la questione è differente. Oltre a studiare approfonditamente l’economia che si studia più o meno dovunque, questi istituti sono i soli in cui è previsto un adeguato insegnamento dell’economia aziendale – dove per azienda non si intende solo un’impresa, ma anche una famiglia o un’associazione non-profit –. In questo senso, se si vogliono comprendere i meccanismi che portano alle decisioni, non è possibile prescindere dallo studio dell’economia aziendale”.
Anche il DS dell’Istituto Scolastico è fermamente convinto della propria scelta e, oltre a condividere quanto espresso dal docente, aggiunge: “Guardando al mondo esterno, stiamo vedendo e vivendo, ormai da anni, non solo un radicale cambiamento della figura del “contabile”, ma anche della struttura del welfare, che impone la conoscenza e la capacità di utilizzo di strumenti che, fino alla fine del XX° secolo, potevano ritenersi superflui o comunque non strettamente necessari. A puro titolo esemplificativo, si pensi alla riforma delle pensioni, piuttosto che ai cambiamenti avvenuti nel mondo del lavoro. Una scuola moderna ed al passo coi tempi deve essere in grado di offrire ai giovani la possibilità di confrontarsi quotidianamente con ciò che li attenderà una volta finito il percorso di studi, sia di istruzione superiore, sia universitari. Per quanto riguarda l’ITE ed i progetti di simulazione, l’obiettivo è mostrare agli studenti che possono diventare i prossimi self made men italiani, lasciando perdere gli stereotipi del “contabile” resi famosi da un grande attore genovese che però si rifaceva alla realtà degli anni ’60–’70… Non a caso, anche il regista ha mandato in pensione il Rag. Fantozzi alla fine degli anni ’80…”
“Nelle ultime settimane” – continua il DS – “L’ITE è balzato agli onori della cronaca per questioni che nulla hanno a che fare con la didattica. Volendo fare un parallelo tra le iniziative di simulazione e la ristrutturazione in corso, si può dire che i solai del Sanfelice saranno l’elemento in grado di dare una nuova “fisionomia” alle ormai antiquate aule della scuola, così come le simulazioni di impresa rappresentano la nuova frontiera e la nuova forma dell’insegnamento dell’economia aziendale, proprio perché offrono agli studenti la possibilità di studiare in maniera interattiva e fortemente coinvolgente una materia, che, fino ad oggi, è stata generalmente caratterizzata da un approccio spesso limitato alla visione computistica, senza un’adeguata attenzione ai temi riguardanti la gestione delle aziende nel loro complesso e le conseguenze economiche e finanziarie delle scelte gestionali poste in essere”.
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