Benito Scagnelli, commosso addio di colleghi e amici ad un uomo dell'Arma
L’atmosfera di mestizia e cordoglio che ha avvolto l’interno della chiesa è arrivata poi a diffondersi anche davanti alla caserma di Marcaria dove la bara del luogotenente ha sostato alcuni minuti sul carro funebre dell’ impresa dei F.lli Gusberti
SAN MARTINO DALL’ARGINE – “Un uomo tutto d’un pezzo che ha reso orgogliosi le persone che hanno avuto la fortuna di conoscerlo”. Questa una delle tante frasi pronunciate dentro e fuori la chiesa di San Martino dall’Argine durante la cerimonia funebre del luogotenente Benito Scagnelli deceduto all’età di 56 anni, un anno e mezzo dopo essere andato in pensione. Al funerale erano presenti, oltre ai famigliari, molti colleghi dell’Arma, da quelli attualmente in servizio ad altri che hanno smesso la divisa. In primo piano l’attuale comandante la Compagnia di Viadana capitano Antonino Chiofalo, mentre da Milano è arrivato anche il maggiore Alessandro Zelasio che a Viadana era stato in passato. Due i sacerdoti all’altare, don Marco e don Angelo. Mentre il primo ha ammesso di non avere avuto il piacere di conoscerlo, il sacerdote di Marcaria ha voluto ricordare di Benito Scagnelli le grandi doti di umanità sentendosi in dovere di porgere la gratitudine dell’intera comunità nei confronti di chi, con stile e passione, aveva saputo far giungere alla gente l’importanza dell’Arma in aiuto alla convivenza e a garanzia della sicurezza tra le persone. L’atmosfera di mestizia e cordoglio che ha avvolto l’interno della chiesa è arrivata poi a diffondersi anche davanti alla caserma di Marcaria dove la bara del luogotenente ha sostato alcuni minuti sul carro funebre dell’ impresa dei F.lli Gusberti. Un manifesto con semplicemente i nomi dei colleghi che hanno lavorato con lui, Mauro, Francesco ,Cristian, Mario, Pasquale, senza cognome ne gradi per unirsi con umanità e semplicità al dolore della famiglia, era posto accanto alla sede della stazione da cui il comandante si era accomiatato il 1 luglio del 2015 per godersi una pensione che non ha potuto purtroppo godersi come meritava. Accanto al cancelletto d’ingresso poi una foto gigante del maresciallo con quel tipico sorriso di persona serena, aperta e cordiale. L’addio più commovente l’ha portato un amico di Roverbella che l’ha descritto come un vero galatuomo ricordando a tratti con la voce spezzata, i viaggi, le conviviali e sopratutto una conversazione durante la quale si era sentito chiedere quale fosse il sentimento che si poteva provare diventando nonno. Emozioni che Scagnelli non proverà più perchè partito per un viaggio che lo porterà diritto tra le braccia della Virgo Fidelis. Prima che la bara di faggio bianca uscisse dalla chiesa l’attuale comandante di Marcaria maresciallo Mauro Fiorita ha letto la preghiera del carabiniere. Poi il viaggio a Mantova per la cremazione con la breve sosta davanti la caserma di Marcaria con il “silenzio” suonato da un trombettista con militari e civili e il sindaco Malatesta tutti sull’attenti in una atmosfera carica di commozione e rispetto per un uomo davvero speciale sia come uomo che soldato.
Rosario Pisani