55 giorni per un bollettino spedito da Casalmaggiore per Casalmaggiore
La cosa seria è che non di lettera normale si trattava, ma di un bollettino per il pagamento della luce delle lampade votive cimiteriali. Il bollettino avrebbe dovuto essere pagato entro il 20 dicembre, pena una mora di 50 centesimi.
CASALMAGGIORE – 55 giorni per una missiva. Un bollettino, per la precisione, emesso dagli uffici comunali di Casalmaggiore il 14 novembre 2016 e recapitato a Casalmaggiore solo ieri, dopo ben 55 giorni appunto di viaggio – o di stasi, non è possibile sapere la data di effettivo invio da parte del comune – nei meandri delle poste. Il sindaco Filippo Bongiovanni ieri sera ha chiarito ulteriormente che, se colpa vi fu, fu quella di un disguido delle poste. Fosse stata la lettera d’un amante, probabilmente di donne ne avrebbe già fatto in tempo a trovarne un’altra. La cosa seria è che non di lettera normale si trattava, ma di un bollettino per il pagamento della luce delle lampade votive cimiteriali. Il bollettino avrebbe dovuto essere pagato entro il 20 dicembre, pena una mora di 50 centesimi. Ma come fare a pagare senza il bollettino? Invero Ferdinando Tagliavini, lo ‘sfortunato’ protagonista della paradossale vicenda che ieri sera ha descritto in maniera ironica la vicenda sul web, non è l’unico malcapitato in questo settore, quello cioè del pagamento dei bollettini suddetti. Qualche giorno fa la stessa amministrazione dopo ripetute segnalazioni sui ritardi, aveva prorogato di un mese i termini di pagamento di quanto dovuto da quei cittadini che usufruiscono del servizio per le lampade cimiteriali. Non più il 31 dicembre ma il 31 gennaio. Nonostante questo resta il mistero di come faccia una lettera, per fare non più di un chilometro, ad impiegarci così tanto tempo per giungere a destinazione. Sarebbe giunta prima sospinta dal vento o dal pensiero. Fosse pure stata una leggerissima brezza primaverile o il pensiero d’un essere dormiente.
Nazzareno Condina