Ambiente

Contenimento cinghiali: cacciatore-volontario (sei in provincia) può tenersi la preda

Sei gli operatori accreditati dell'U.R.C.A. Una volta abbattuto, il cinghiale, in accordo con l'Asl, verrà sottoposto a controllo e gli verranno prelevati campioni di organi per verificarne la salute, e se la visita darà esito negativo, il cinghiale potrà essere ritirato e mangiato dagli stessi operatori volontari

CREMONA – Si è aperta dal 23 dicembre la caccia al cinghiale in provincia di Cremona con l’adozione della fase sperimentale del piano di controllo. Via libera della regione Lombardia. La zona più popolata da famiglie di cinghiali è quella del casalasco, i comuni coinvolti sono quelli di Casteldidone, San Giovanni in Croce, Martignana Po e Gussola, nonostante ne siano stati avvistati e ci siano tante denunce di danni anche a Motta Baluffi e Torricella del Pizzo.

Essendo queste aree protette, i mezzi per cacciare e controllare l’ungulato saranno diversi. La proliferazione di questa specie di ungulati sta arrecando molti danni alle colture nel casalasco. Al momento è stata posizionata un’altana, punto di osservazione e di tiro, in un punto a Casteldidone, dove si registra la maggior concentrazione di cinghiali, ma sarà posizionata a breve anche una gabbia. L’abbattimento dunque potrà essere diretto dalle altane con un’arma idonea, una carabina, mentre sono già state predisposte le pasturazioni, cioè quell’alimentazione che attrae gli animali.

Sei gli operatori accreditati dell’U.R.C.A, unione regionale dei cacciatori, coordinati dal comandante della polizia provinciale Mauro Barborini. Una volta abbattuto, il cinghiale, in accordo con l’Asl, verrà sottoposto a controllo e gli verranno prelevati campioni di organi per verificarne la salute, e se la visita darà esito negativo, il cinghiale potrà essere ritirato e mangiato dagli stessi operatori volontari, a titolo di rimborso spese e di riconoscimento dell’impegno sostenuto. Non potranno però essere commercializzati. La durata del piano di caccia al cinghiale è quinquennale.

Silvia Galli

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