L'incrocio della strada Scandolara-Motta torna a illuminarsi: più sicurezza
Nel complesso sono stati investiti 149.920 euro lordi, comprendendo anche l'asfaltatura di un tratto di via Marconi e, appunto, l'illuminazione della strada in oggetto, con Stefano Busi come progettista e direttore lavori.
SCANDOLARA RAVARA – Un incrocio rimesso completamente a nuovo. Prima i lavori di asfaltatura, poi nelle ultime ore il posizionamento di alcuni lampioni che hanno illuminato la strada, garantendo una maggiore sicurezza agli automobilisti in transito. Parliamo della strada Bassa per Casalmaggiore, nel tratto di pertinenza del comune scandolarese che va da Scandolara Ravara a Motta Baluffi: si tratta di un incrocio abbastanza pericoloso, senza scordare che in ogni caso quando si parla di sicurezza stradale è meglio prevenire.
In particolare il tratto va dalla fine del cimitero comunale di Scandolara Ravara fino all’intersezione con la strada provinciale 85 e proprio su quest’ultimo incrocio si registra la positiva novità. Così, dopo l’asfaltatura della scorsa primavera realizzata dalla ditta Colombi di Genivolta, ecco che dalla serata di giovedì sono attivi anche i lampioni, che consentono una maggiore illuminazione e dunque una migliorata visibilità. Nel complesso sono stati investiti 149.920 euro lordi, comprendendo anche l’asfaltatura di un tratto di via Marconi e, appunto, l’illuminazione della strada in oggetto, con Stefano Busi come progettista e direttore lavori. Proprio l’assenza di luce era una delle lamentele più pressanti esposte dagli automobilisti di passaggio, che a questo punto avranno un cruccio in meno col quale fare i conti.
E non è finita. “Abbiamo riqualificato tutta la strada e ora con la nostra società Esco Brixia, di cui siamo soci – spiega il sindaco di Scandolara Ravara Velleda Rivaroli – riqualificheremo tutti i punti luce di Scandolara. Tengo a sottolineare che quell’incrocio è sensibile e pericoloso, perché si trova all’interno dell’Unione Municipia e perché dunque da lì, tra le altre cose, passa lo scuolabus due volte al giorno”.
Giovanni Gardani