Cronaca

Sergio Nardi: "Bozzolo, il mammografo portato via, un'ingiustizia"

"Dovrebbe essere uno stimolo tutto ciò per far coincidere domanda con l’offerta e dare al territorio ciò che veramente serve. Io non credo che questo sia cosi difficile. Basterebbero meno arroganza, maggior lungimiranza"

BOZZOLO – Nessun clima natalizio circonda il destino della sanità locale e il primo giorno dell’anno parte con un pericoloso stato di allarme riguardo la situazione di Bozzolo. A lanciarlo è il consigliere di minoranza, ex assessore ai tempi dell’Amministrazione Torchio, Sergio Nardi. Il personaggio, uno tra coloro che prestano più attenzione al mondo politico e a ciò che ne regola i meccanismi, scrive di aver appreso le intenzioni della Regione Lombardia, di impegnarsi per il monitoraggìo delle polveri, sollecitata dal Movimento 5 Stelle conseguentemente alla recente “pioggia” di residui lignei” sul paese. La notizia, di per se positiva, si scontra invece con quello che sta accadendo all’Ospedale di Bozzolo a cui è stato tolto il mammografo, creando quindi disagi alle donne intenzionate a sottoporsi allo screening mammografico. “La scusa di un poco utilizzo dello strumento non regge (scrive Nardi) poichè dipende da una scelta dell’Azienda che ha inviato a Bozzolo personale medico in maniera scarsa. Certamente lo scippo di un impianto radiologico, può sembrare piccola cosa rispetto alle problematiche che investono la sanità mantovana, ma il mare è fatto di piccole gocce. Se non riusciamo a difenderci dalle piccole ingiustizie mi domando cosa potremo fare quando arriveranno le grandi. “Nardi poi continua ritenendosi certo del progetto pronto per l’abbandono delle strutture sanitarie  presenti nel nostro territorio cominciando da Bozzolo, sfogliando come carciofi tutte le altre strutture vicine. Con la parentesi dettata dalle elezioni in prossimità delle quali qualcuno farà la solita sceneggiata portando a casa le solite lenticchie lasciando alla fine i cittadini con un pugno di mosche in mano. Sergio Nardi non fa mancare una stoccata alle recenti vicende giudiziarie dicendo che i soldi dei contribuenti mantovani serviranno per altri progetti sanitari come quelli spesi e persi per il S.Raffaele o la struttura Maugeri. Progetti premiati in questi giorni dall’offerta di sei anni di villeggiatura all’ex presidente della nostra Regione”. Ma come sempre qui tutto tace, dalla sindaca facenti Funzioni di Bozzolo, i sindaci del territorio, con le organizzazioni mediche che stanno alla finestra mentre uno decide per tutti (il direttore del Poma). L’ex consigliere poi ricorda come negli anni 70 tutta la politica del territorio, nessuno escluso, seppe presentare ed attuare un progetto di sanità che ha resistito per un ventennio  facendo fronte ad eccellenti realtà concorrenziali confinanti come Parma, Brescia e Verona. “Dovrebbe essere uno stimolo tutto ciò per far coincidere domanda con l’offerta e dare al territorio ciò che veramente serve. Io non credo che questo sia cosi difficile. Basterebbero meno arroganza, maggior lungimiranza e buon senso. Come dicevano i nostri nonni non fare mai il passo più lungo della gamba, ma nemmeno più corto”.

Rosario Pisani

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