TARI 2017, tariffe pressoché invariate. Casalasca Servizi verso la Multiutility
Servizi cimiteriali, illuminazione pubblica e interessanti partership per fare di Casalasca una multiutility sul modello di Tea o A2A. Il futuro della società la cui maggioranza (51%) è nelle mani di Casalmaggiore parte da qui
CASALMAGGIORE – Tari 2017: sostanzialmente invariata rispetto all’anno scorso. In consiglio Bertolotti per Casalasca. Ad aprire l’argomento l’assessore al bilancio Marco Poli: “Per il 2017 la tariffa rimane sostanzialmente invariata, il piano finanziario prevede un leggero decremento di costi di circa 8 mila euro. Il piano tariffario ovviamente predisposto da Casalasca sulla base del preconsuntivo 2016 e ammonta ad un totale di 2.536.900 euro. La differenza negativa a favore del 2017 è di 8.400 euro, di contro registriamo anche che nel corso del 2016 e ad oggi la metratura di utenze soggette a tariffa è diminuita per 636 metri per le utenze domestiche e per 6515 per le utenze non domestiche. Questa diminuzione abbastanza consistente per le utenze non domestiche è dovuta a qualche normale chiusura ed apertura di attività ma soprattutto per il fallimento di una o due ditte importanti. Il nostro orientamento è sempre stato quello di dare maggior peso per quanto possibile e nei limiti normativi alla produzione a beneficio della metratura. Quest’anno si è tentato di fare in modo che la tariffa rimanesse invariata per cui a parità di svuotamenti la tariffa dovrebbe rimanere invariata. La tariffa si sviluppa per due terzi con i costi fissi, e per un terzo con i costi variabili. I costi fissi sono quelli che l’azienda sostiene ugualmente a prescindere dal servizio, quelli variabili sono quelli che dipendono dall’effettivo svolgimento del servizio. Poi ci sono delle variabili come quella del personale che possono essere bilanciate o da una parte o dall’altra. All’interno della parte variabile abbiamo la parte a corrispettivo, quella che permette alla Tari di essere tariffa e non tassa. Nel rispetto della norma noi siamo tra il 30% e il 40%, quindi la Tari corrispettivo è il 30/40% della parte dei costi variabili ed ammonta a 305.183 euro. Da cosa è dato? Dai chili prodotti e smaltiti di rifiuto secco che sono pari a 1.907.000 per il prezzo tariffario che è derivato dal calcolo del nostro rapporto di quanto applicato al chilo di ogni svuotamento che è pari a 0,16 euro. I costi variabili totali sono 819.918 e siamo al 37% della copertura dei costi variabili. Quello che interessa di più alla gente è sapere quanto costa mettere fuori il bidoncino perché sappiamo che la nostra è una raccolta puntuale ma con una pesatura standard. Il nostro bidoncino è fatto da una capienza di 40 litri. Un bidoncino standard per Casalasca peserà sempre 3,6 kg. Ogni bidoncino dà una tariffa di 0,58 euro”.
Poi è stato il turno dell’ingegner Bertolotti, sostituto del presidente Todeschini: “Stesso servizio del 2016. Servizio equivalente, anche il centro di raccolta mantiene gli stessi orari. Il costo del servizio è rimasto invariato come da tre anni a questa parte. L’unica differenza è dovuta alla diversa metratura delle utenze non domestiche. Le tariffe aumentano dello 0,26%. In ogni caso l’aumento per le utenze domestiche non raggiunge 1 euro. Dall’anno scorso si è iniziata un’importante attività di accertamento per trovare evasori che ha portato un rientro reale superiore ai 100 mila euro. Stessa cifra è stata inserita per il 2017 di costi coperti per questa attività. Gli impagati ammontavano a 413 mila euro per il 2013. Ad oggi siamo scesi da 413 mila euro a 260 mila euro di impagati per il 2013 e c’è ancora attiva la pratica di riscossione poiché si è arrivati alla fase di ingiunzione vera e propria. Siamo fiduciosi di poter abbassare la cifra attorno ai 200 mila euro”.
Orlando Ferroni ha chiesto delucidazioni sulla carta e sulla plastica: “Quello che viene raccolto è in grado di coprire i costi della raccolta?”. Bertolotti: “Per la plastica viene reso al comune 105 euro per ogni tonnellata di plastica raccolta, per la carta 25 euro. I costi della raccolta non sono assolutamente coperti dai contributi che si ricevono. L’unica possibilità per un guadagno sarebbe quella di grosse entità industriali che ti garantissero una grande quantità di plastica, e allora faremmo ragionamenti differenti. Col porta a porta è chiaro che il costo della raccolta di un sacco non è assolutamente copribile con le spese per la raccolta di un sacco”. La plastica raccolta, ha poi spiegato il tecnico, è inferiore a quella realmente conferita a Corepla, il consorzio che si occupa del riciclo. Il 20% circa della plastica raccolta è materiale non recuperabile. Per evitare di superare il 20% di sporco ed incorrere nelle sanzioni di Corepla, c’è bisogno di una selezione a monte. “La prima volta che superi la soglia del 20% Corepla non ti paga il carico, la seconda blocca i pagamenti su tutto il mese e questo sarebbe un danno ingente per Casalasca”. Un sacco di plastica, secondo i calcoli e al lordo delle spese equivale a 60 centesimi. tolte le spese siamo circa a 10 centesimi al chilo. Stesso chiarimento per la carta, divisa in due categorie. Si va dai 25 euro alla tonnellata ai 70 euro alla tonnellata. Sulla carta ci si riferisce ai privati, mentre per la plastica il Consorzio garantisce una certa cifra e il mercato privato risente di oscillazioni troppo rischiose per Casalasca.
CNC ha chiesto alcuni chiarimenti. Pregressi, bando Viadana e servizi. Per quanto riguarda il recupero pregressi dall’inizio del 2017 si provvederà al recupero dei crediti del 2014. A tutti coloro che non han pagato verrà mandata una lettera da Casalasca di risoluzione bonaria della questione. Se il non pagamento poi proseguirà, si attiveranno le vie legali. Nelle fatture viene già indicata la regolarità dei pagamenti. Sarà prevista la penale del 30% sull’importo dovuto. I costi di smaltimento negli ultimi due anni non sono aumentati. Nei prossimi anni i rifiuti su cui ci si aspetta l’aumento sono gli ingombranti, che hanno un’incidenza significativa, che negli ultimi due anni hanno avuto già un leggero aumento e in generale i rifiuti da discarica. Gli inceneritori hanno bisogno di rifiuti da bruciare per cui i prezzi resteranno stabili, se non in leggera diminuzione. Per quanto riguarda le discariche è più problematico: tante stanno raggiungendo i limiti e tante limitano la quantità da conferire. Chiarimenti sulla gara di Viadana: “Abbiamo partecipato con Rieco, che è una società emiliana – spiega Bertolotti – con cui avevamo già rapporti. Abbiamo provato a partecipare perché siamo comodi. Avevamo la possibilità di valutare i costi sul reale. Non sappiamo ancora i risultati perché ancora non sono stati divulgati i punteggi a livello tecnico. Dal punto di vista del personale verrà assorbita dalle imprese vincitrici. 8 persone su Viadana verranno assorbite”. Per quanto riguarda i comuni mantovani, dopo l’esito dele gare il fatturato di Casalasca calerà di 3 milioni e mezzo di euro. Ma tutta la parte di costi verrà dismessa per cui l’incidenza finale sul bilancio non sarà elevata. E’ stato poi il sindaco ad introdurre l’argomento della possibile ‘trasformazione’ di Casalasca in società che offre ulteriori servizi “Come era già possibile fare nel 2008, quando ci fu la gara”. Servizi cimiteriali, illuminazione pubblica e interessanti partership per fare di Casalasca una multiutility sul modello di Tea o A2A. La risposta ad un futuro in cui non è detto che nel 2025 la gara possa essere vinta ancora una volta dalla società di cui socio di maggioranza al 51% è il comune di Casalmaggiore, parte proprio dalle strategie per poter restare un gruppo forte sul mercato.
Nazzareno Condina