Cronaca

San Benedetto di Borgolieto, patria di vandali, incuria e stupidità umana

In pochi han creduto opportuno sviluppare indagini, per quieto vivere e per evitare pastoie burocratiche con la sovrintendenza. La struttura ha subito vari aggiustamenti nel corso dei secoli sino al pressoché totale abbandono attuale

GUSSOLA – Non han lasciato passare molto tempo dalla pulizia del muro gli idioti che – complice la notte e il buio della zona – hanno imbrattato l’accesso della Chiesa di San Benedetto di Borgolieto. Una chiesa spesso oggetto di atti vandalici, chiusa da tempo in cui l’incuria e l’abbandono fanno da padroni. San Benedetto è stata eretta su di un antico cimitero di origini romane in uso fino al 1700. Un’area che meriterebbe indagini archeologiche, ma che l’incuria e l’azione costante delle truppe di imbecilli che popolano le nostre lande si sta portando via. L’area cimiteriale, secondo le testimonianze, sorgeva su una zona più estesa di quella attuale, zona che comprendeva la canonica (anch’essa poco più che un rudere ormai) ed i campi attigui. Si parla della chiesa in documenti del 1200. Ma le origini del borgo sono molto più antiche. “Le origini del nucleo abitato – fonti web – risalgono ad almeno duemila anni fa: al 50 d.c. infatti, risale il primo ritrovamento archeologico del quale abbiamo notizia certa (Manoscritto inedito di Don Faverzani Archivio Parrocchiale di Gussola, Relazione del delegato dal sovraintendente ai beni archeologici Longari-Ponzone, Fonti orali). Si tratta del rinvenimento di monete, anfore, piccoli contenitori vitrei, manici di coltello, di una necropoli di età imperiale attiva dal 50 d.c. al IV secolo, oggetti rinvenuti nel 1883 e poi subito dispersi da operai del genio civile impegnati a lavori di sterro per la sopraelevazione del vicino argine maestro. Tali reperti vennero alla luce a 1,2 m dal piano di campagna a pochi metri dalla Chiesa di San Benedetto, il luogo di culto più importante del paese”. In pochi han creduto opportuno sviluppare indagini, per quieto vivere e per evitare pastoie burocratiche con la sovrintendenza. La struttura ha subito vari aggiustamenti nel corso dei secoli sino al pressoché totale abbandono attuale. Abbandono che continua a portare i suoi frutti malsani.

Nazzareno Condina

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