Cronaca

Penny, 188 residenti dicono no alla rotonda, 541 firme raccolte

Si vedrà in seguito se presentare una ulteriore raccolta firme alla Provincia di Cremona, al fine di rivedere globalmente il progetto, che quantomeno dovrebbe essere figlio di un preventivo studio sulla viabilità

CASALMAGGIORE – Più che una raccolta firme un vero e proprio sondaggio nominale, che ha permesso ad Alberto Fazzi, promotore dell’iniziativa, di raccogliere un parere –quasi un plebiscito – contro la Rotatoria Penny così come prevista ove ora sorge il semaforo. 541 i pareri – controfirmati – raccolti per un terzo (188) tra i residenti della zona, 536 i cittadini che quella rotatoria (per la quale l’amministrazione cittadina ha chiesto alla provincia il rinvio di un anno per poter reperire le risorse necessarie in bilancio) non la vogliono.

“Questa petizione di sensibilizzazione – spiega Alberto – ha avuto come finalità quella di sottoporre all’attenzione dell’Amministrazione Comunale il parere dei cittadini circa il progetto preliminare “Rotatoria Penny”. Agli abitanti che hanno aderito alla raccolta firme sono stati sottoposti due progetti: quello preliminare della rotatoria “Penny” e quello della situazione attuale col semaforo. La raccolta firme ha permesso di scegliere, mediante la firma stessa, quale dei due progetti a confronto è di maggior gradimento in termini di viabilità, sicurezza stradale, smaltimento del traffico ed inquinamento atmosferico. Chi ha firmato però non ha espresso il giudizio dell’inutilità di una rotatoria nella medesima posizione: l’idea di fondo su cui si è basata questa raccolta firme è stata quella di esprimere un giudizio tra i progetti presi in considerazione. Quindi l’eventuale preferenza nei confronti del progetto della situazione attuale non ha determinato il desiderio di mantenere un incrocio semaforico, ma la volontà di dissentire con il progetto “Rotatoria Penny”.

I risultati sono inequivocabili: la risposta della popolazione è stata unilaterale e va considerato il fatto che non sono stati organizzati eventi di promozione della raccolta che avrebbero sicuramente portato numeri ancor più alti”. Le firme sono state presentate ieri mattina in comune. “Alla luce di quanto emerso – prosegue Fazzi – si chiede all’Amministrazione di riflettere su questo “Referendum Popolare” che ha dato un chiaro sintomo di disappunto nei confronti del progetto preliminare che non si discosterà molto in termini di viabilità generale da quello che eventualmente si approverà”.

Un progetto – fatto nella maniera in cui è stato concepito – che sacrifica soprattutto i residenti di via Foscolo e peggiora, secondo gli estensori, anche la qualità ambientale di un’area già martoriata dal passaggio di circa 20 mila autovetture e mezzi pesanti al giorno. “È sotto gli occhi di tutti che nelle ore di punta il semaforo danneggia la viabilità poiché crea traffico fino alla rotatoria del Ponte sul Po. Questo può creare anche danni ambientali dovuti ai gas di scarico delle vetture e dei camion fermi in coda. Non è però accettabile che la soluzione sia una rotatoria di questo tipo che a giudizio di 536 cittadini risulta negativa in termini di viabilità, sicurezza e smaltimento del traffico: questa rotatoria infatti andrà a convogliare tutto il traffico in direzione Parma o Via XX Settembre di Via Ugo Foscolo, Via San Leonardo e tutte le sue traverse su di una strada stretta caratterizzata da due curve cieche a gomito dove peraltro sono presenti le numerose vetture in sosta dei vari condomini provvisti di un solo posto auto per appartamento. Questa uscita non può essere la via di fuga di un’area così vasta e popolata poiché, anche in caso di emergenza o presenza di macchinari speciali come ad esempio quelli per la raccolta rifiuti, si creerebbe una situazione di ingombro dovuta alla scarsa larghezza della strada”.

Altra questione che la raccolta firme prende in considerazione, questione che ha portato a più di una discussione anche i proprietari dell’area, quella delle attività commerciali presenti in loco. Ovunque la si metta la rotatoria penalizzerà le attività fronte città o fronte periferia. “Vi è poi un danno nei confronti dei vari commercianti presenti nell’edificio sito in Via Achille Grandi: qui vi sono tra gli altri un minimarket, un bar, un salone acconciature, un salone di estetica, uffici di Confartigianato, uffici di assicurazioni e altri ancora. L’eliminazione anche parziale del parcheggio potrà comportare gravissime conseguenze a queste attività”.

Altra preoccupazione quella per le utenze deboli: “Ma ciò che più lascia perplessi è il cambiamento riguardante l’attraversamento pedonale che ora collega Via Pascoli alla periferia e regolato da semaforo. Data l’assenza fino ad ora di disegni tecnici precisi non si è a conoscenza della reale ubicazione del futuro attraversamento in presenza della rotatoria. È però certo che quest’ultimo sarà regolato dal diritto di precedenza primario ai pedoni. Non si è valutata la situazione nel complesso: questo attraversamento è utilizzato da ragazzi che usufruiscono di Via Pascoli per recarsi al Polo Romani oppure da coloro che percorrendo poi la ciclabile si recano alle Scuole Medie. Vi sono poi i lavoratori che raggiungono il centro così come anziani e clienti dei supermercati. È inaccettabile che un attraversamento attualmente così sicuro possa essere modificato a scapito della sicurezza dell’utenza debole. La totale sicurezza di un impianto semaforico per l’utenza debole è stata ricordata anche dal Sindaco Bongiovanni Filippo nel Consiglio Comunale di Casalmaggiore di Martedì 29 Novembre 2016. È di questi giorni la notizia (appresa dalla stampa locale) riguardante la domanda di rinvio dell’opera da parte del Comune di Casalmaggiore nei confronti della Provincia di Cremona a causa dell’indisponibilità attuale dei fondi necessari alla realizzazione del progetto. Ci si domanda come possa essere possibile una situazione del genere: il Comune che non riesce a ottenere i fondi necessari dai privati, chiede alla Provincia un rinvio e tutto ciò viene fatto senza aver prima presentato un progetto tecnico alla popolazione che ha solamente potuto valutare una bozza di progetto tramite la stampa locale e non tramite Istituzioni come dovrebbe essere. Si ricorda infine che i fondi per la realizzazione di un’opera sono si importanti, ma prima di tutto viene la sicurezza dell’utenza debole, la viabilità delle vie cittadine e gli interessi dei piccoli commercianti e solamente dopo aver garantito tutti questi parametri la priorità potrà essere quella della riscossione di fondi privati. Per questo motivo si terrà opportuno in seguito se presentare una ulteriore raccolta firme alla Provincia di Cremona, al fine di rivedere globalmente il progetto, che quantomeno dovrebbe essere figlio di un preventivo studio sulla viabilità”.

Nazzareno Condina

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