Cronaca

Omicidio Moreni e Lana: chiesto l'ergastolo, dopo oltre 20 anni, per Paraga

Gravi i reati di cui Hanefija Prijic deve rispondere: omicidio in concorso con persone non identificate e tentato omicidio con l’aggravante di aver diretto quanto accaduto. A questo vanno aggiunte rapina e sequestro di persona.

CREMONA/RIVAROLO MANTOVANO – Il pm di Brescia Silvia Bonardi ha chiesto l’ergastolo per Hanefija Prijic, 52 anni, conosciuto come Paraga, l’ex comandate delle milizie paramilitari bosniache accusato della strage di Gornji Vakuf del 1993 nella quale morirono i bresciani Guido Puletti, Sergio Lana (questi residente a Rivarolo Mantovano) e il cremonese Fabio Moreni, i tre volontari che stavano portando aiuti in Bosnia. Paraga, già condannato in patria ad una pena di 13 anni già scontati, è processato con il rito abbreviato.

Parti civili si sono costituite due sorelle di Guido Puletti, la sua convivente al momento della morte e poi Cristian Penocchio e Agostino Zanotti, unici sopravvissuti alla strage. Il bosniaco, attualmente in carcere a Brescia, era stato arrestato in Germania e poi estradato in Italia. Difeso dall’avvocato Chantal Frigerio, si è sempre proclamato innocente, come ha ribadito oggi in aula rilasciando una dichiarazione spontanea. Agli inquirenti aveva confermato che i suoi uomini avevano effettivamente fermato il convoglio dei volontari che trasportava cibo e medicine. Il mezzo era stato controllato per vedere cosa contenesse, dopodichè i cinque erano stati trattenuti e fatti salire su un carro.

Improvvisamente c’erano stati degli spari, ma su questo punto il comandante era stato vago, dicendo che non si era accorto di chi aveva cominciato a sparare. Secondo l’accusa, però, la fucilazione non sarebbe stata possibile senza l’ordine diretto dello stesso Paraga. Gravi i reati di cui Hanefija Prijic deve rispondere: omicidio in concorso con persone non identificate e tentato omicidio con l’aggravante di aver diretto quanto accaduto. A questo vanno aggiunte rapina e sequestro di persona. Il giudice Carlo Bianchetti deciderà la sentenza nel corso della prossima udienza.

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