Casuale ritrovamento, ora Mantova delle acque in mostra: c'è pure il Navarolo
La mostra, che ha goduto del patrocino della Regione Lombardia, è stata inserita tra le iniziative di Mantova Capitale Italiana della Cultura 2016. Promossa dal Consorzio di Bonifica Territori del Mincio e dal Consorzio Terre dei Gonzaga in destra Po, Garda Chiese, Navarolo e Burana è stata inaugurata lo scorso 21 ottobre.
MANTOVA – Sarà prorogata sino al 31 gennaio 2017 la mostra “Mantova delle acque”, che pone in esposizione un’efficace selezione di documenti sul rapporto tra uomo, acqua e territorio. Molto visitata, inaugurata lo scorso novembre, la mostra è visitabile a palazzo San Sebastiano di Mantova.
Una proroga di esposizione voluta dagli stessi Civici Musei mantovani e che racconta del ritrovamento fortuito di una serie di documenti e libri molto rari, facenti parte degli archivi storici dei Consorzi di Bonifica mantovani, è stato possibile allestire una mostra che testimonia il lavoro del Consorzio di Bonifica sul territorio sin dall’antichità. “Una mostra raffinata, semplice, immediata e già visitata da molte persone – afferma Elide Stancari, presidente del Consorzio di Bonifica Territori del Mincio – voluta per consegnare ai cittadini la prova di quanto l’acqua, in tutte le su forme, sia stata importante per lo sviluppo della città e della sua provincia”.
Tra gli oggetti più importanti in mostra spiccano oltre a quadri e mappe: un gridario del Cinquecento, una raccolta di norme risalente al tempo di Guglielmo Gonzaga e il trattato fra Maria Teresa d’Austria e la città di Venezia per l’utilizzo d’acqua del fiume Tartaro. Esposte anche una serie di mappe idrografiche alcune risalenti al Settecento. La mostra, che ha goduto del patrocino della Regione Lombardia, è stata inserita tra le iniziative di Mantova Capitale Italiana della Cultura 2016. Promossa dal Consorzio di Bonifica Territori del Mincio e dal Consorzio Terre dei Gonzaga in destra Po, Garda Chiese, Navarolo e Burana è stata inaugurata lo scorso 21 ottobre.
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