Pobic, il viaggio in Nigeria dà risultati: "Primi interventi a cuore aperto in Africa"
I bambini operati sono stati due perchè gli altri tre avevano sulla cartella clinica una diagnosi sbagliata e dunque verranno operati in Italia. “Anche questo fa capire come i nostri volontari medici abbiano quella professionalità e preparazione superiore, che ha permesso di evitare errori forse irrecuperabili".
BOZZOLO – Con il viaggio in Nigeria conclusosi pochi giorni fa nello stato di Enugu, si è aperto un nuovo capitolo nella storia umanitaria dell’associazione bozzolese Pobic. Per la prima volta, infatti il progetto ‘Cuore aperto’, ha visto volare nello stato africano un’equipe medica italiana, – dall’ospedale Giannina Gaslini di Genova, leader italiano nella cura dei bambini – per operare direttamente in loco.
Nella settimana di permanenza sono stati due i bambini operati al cuore che, assieme alle loro famiglie, ora possono guardare al futuro con più serenità. La delegazione era composta dal presidente Paolo Novellini, dal responsabile dei progetti in Nigeria Festus Adedayo e dall’equipe con i cardiochirurghi Francesco Santoro ed Elena Ribera, il cardiologo Martino Cheli, l’anestesista Francesco Grasso e il perfusionista Francesco Canesi.
Novellini commenta così la missione: “Abbiamo concretizzato un impegno che ci eravamo dati fin dall’inizio delle nostre missioni in Africa una decina d’anni fa, ossia portare alle popolazioni svantaggiate e a chi le cura la formazione e la professionalità della medicina italiana”. I bambini operati sono stati due perchè gli altri tre avevano sulla cartella clinica una diagnosi sbagliata e dunque verranno operati in Italia. “Anche questo fa capire come i nostri volontari medici abbiano quella professionalità e preparazione superiore, che ha permesso di evitare errori forse irrecuperabili. Oltre a questo sono stati visitati altri 35 bambini ed è stata predisposta la lista dei 20 interventi da effettuare nel 2017”. Il viaggio a Enugu, oltre sei ore di macchina dall’aeroporto di Port Harcourt, ha rafforzato ancor di più la presenza di Pobic nella zona sud della Nigeria.
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