San Martino, amministrazione sana bilancio. Renoldi: "Conti ok senza toccare la tassazione"
"Abbiamo quindi agito con dismissioni di patrimonio, rinegoziazione di mutui e tagli, tutto per evitare un ulteriore aumento delle tasse. E i conti sono stati messi in ordine" precisa il sindaco Alessio Renoldi, soddisfatto dell'operazione.
SAN MARTINO DALL’ARGINE – Il Comune di San Martino è stato risanato. Con un’operazione di ristrutturazione del debito, sono stati messi in sicurezza i conti. Ne parla soddisfatto il sindaco Alessio Renoldi: “Negli ultimi anni abbiamo dovuto affrontare due grandi problemi. Il primo è l’enorme debito pubblico comunale creato in passato fino al 2009: oltre 40 mutui accesi per un totale di quasi 3 milioni di euro. A questo deve aggiungersi una quota annua di circa 50.000 euro che ogni anno, e per i prossimi 10 anni, il Comune dovrà restituire a Regione Lombardia per l’ormai remota vicenda della ex-MetalRecuperi. E altri 478.000 euro ancora pendenti a causa del contenzioso con A2A. Una vera e propria montagna”.
“Il secondo problema – precisa Renoldi – sono stati i tagli dei trasferimenti statali che ha subito il Comune anni, con una diminuzione di oltre 300.000 euro all’anno di contributi dallo Stato. A fronte di questi dati, le uniche soluzioni percorribili per salvaguardare gli equilibri di bilancio, anche ripetutamente consigliate dal Revisore dei Conti, erano:
- la dismissione del patrimonio disponibile: abbiamo quindi deciso di mettere in vendita le due ville demaniali vicino al ponte di Marcaria.
- la rinegoziazione dei mutui in essere: abbiamo quindi agito andando a rivedere alcuni mutui stipulati con le banche. E’ stata fatta una vera e propria ristrutturazione del debito, che ha comportato l’estinzione di 11 mutui in essere con MPS, attraverso un unico rifinanziamento con Mantovabanca 1896.
- i tagli alla spesa: ne sono stati fatti tanti, dal controllo sui consumi delle utenze alla diminuzione di incarichi esterni, e anche sul personale, che è stato prestato e condiviso con altri Comuni per abbassare la spesa generale.
- l’aumento delle tasse oltre la soglia consentita: questa eventualità non l’abbiamo nemmeno presa in considerazione. I cittadini sono già abbastanza vessati e non è certo questo il momento per aumentare ulteriormente la tassazione.
Abbiamo quindi agito con dismissioni di patrimonio, rinegoziazione di mutui e tagli, tutto per evitare un ulteriore aumento delle tasse. E i conti sono stati messi in ordine”.
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