Persona Ambiente e Slow Town: "PUT, le nostre soluzioni studiate coi tecnici"
"Per predisporre un Piano Urbano del traffico occorre conoscere ed applicare le Direttive ministeriali che prevedono di dare la priorità a pedoni e ciclisti, trasporto pubblico, trasporto privato e sosta veicoli"
CASALMAGGIORE – La prima osservazione al PUT sarà presentata da 1500 cittadini. Dice no allo smembramento del Parco del Liceo Romani e ne richiede una riqualificazione che non preveda il taglio di nessuna pianta. Parte da qui la conferenza stampa di ieri pomeriggio convocata dall’Associazione Persona Ambiente e dal Comitato Slow Town (che di osservazioni vere e proprie ne presenterà una quindicina) nella redazione cittadina del quotidiano ‘La Provincia’. Una conferenza stampa che ha rilanciato, all’amministrazione, l’opportunità di rivedere un Piano “In cui non si seguono le direttive del Ministero”. Un errore di metodo dunque quello sottolineato da Damiano Chiarini e Giancarlo Simoni: “Per predisporre un Piano Urbano del traffico occorre conoscere ed applicare le Direttive ministeriali che prevedono di dare la priorità in ordine di importanza a pedoni e ciclisti, trasporto pubblico, trasporto privato e sosta veicoli. Di conseguenza se la priorità va data a Pedoni e Ciclisti bisogna incaricare come consulente esterno un tecnico specializzato in zone30, utenti deboli e ciclabili. Il piano inoltre non può essere calato dall’alto, lasciando solo 30 giorni per eventuali osservazioni, ma deve essere fatta una “progettazione partecipata” con i residenti ed i commercianti coinvolti nelle diverse vie e piazze”. Ai pedoni si è pensato poco. Riprova ne è il marciapiede promiscuo in via Cavour o la cancellazione, dalle tavole di numerosi passaggi pedonali a partire dalla piazza Garibaldi. Dal metodo alle soluzioni: “Sentito il parere di alcuni urbanisti proponiamo quindi qui alcune soluzioni che sono in linea con le direttive ministeriali e possono risolvere molti dei problemi di viabilità, sicurezza e rigenerazione del centro storico di Casalmaggiore”. Le proposte: si parte dalla zona 20 in piazza Garibaldi “Attraverso il rialzamento di tutti gli attraversamenti pedonali presenti in modo da costringere gli automobilisti a moderare la velocità e all’utenza debole di muoversi in sicurezza tra Listone e marciapiedi”. Poi piazza Turati: “Chiusa al traffico con livellamento degli spazi della zona centrale dedicata alla sosta e al gioco per bambini e per le attività commerciali”. Una piazza salotto, con sedute e verde al posto dell’orribile vasca e dei marmi, che potrebbe attrarre anche nuove attività commerciali. Poi ancora zona 30 “Nelle vie di collegamento alla Piazza Garibaldi e creazione di un ring esterno per autoveicoli con utilizzo di tecniche di moderazione della velocità”. Quarto punto la soluzione – seguendo le direttive del ministero – per tutte quelle vie in cui le ciclabili sono fuori norma: “Incentivazione alla mobilità ciclabile, risolvendo il problema delle ciclabili contro al codice della strada presenti, attuando il chiarimento del Ministero dei Trasporti, che prevede di trasformare le vie a senso unico in vie a doppio senso di cui unico ciclabile, mettendo in sicurezza i ciclisti attraverso tecniche di moderazione (quali strettoie e altro) sui rettilinei lunghi con applicazione del limite massimo dei 30 km/h”. Ultimo punto i percorsi casa-scuola: “Esiste un progetto presentato nel 2014 a cui non è mai stata data neppure risposta. “Percorsi sicuri casa scuola per pedoni e ciclisti e moderazione della velocità degli autoveicoli davanti ai plessi rialzando gli attraversamenti pedonali/ciclabili”. Damiano Chiarini ha anche chiarito che: “Le soluzioni alla viabilità cittadina non ce le siamo sognate di notte, ma sono state frutto del dialogo con tecnici competenti in materia. Quel che proponiamo è stato valutato da questi tecnici perché non è materia sulla quale si possa improvvisare. Questa sera seconda puntata, quella politica: sarà il Listone infatti a presentare le proprie osservazioni al PUT (ore 21 in Auditorium) e a raccogliere le osservazioni dei cittadini. Sabato mattina alle 10 poi le firme verranno protocollate in comune. “Se vorranno porre mano al parco almeno sapranno quanto pesa il dissenso. Un mese di firme, senza porta a porta e senza banchetti, raccolte dai commercianti, dai volontari e dagli studenti. Con molte firme dei docenti del Polo Romani, giusto a smentire anche che quella del parcheggio sia una scelta a loro funzionale”. Prima della scadenza (il 22 dicembre) per la presentazione delle osservazioni verranno depositate le osservazioni a firma Slow Town “Che appoggiamo in pieno”, chiarisce Damiano Chiarini. L’amministrazione potrà fare orecchie da mercante o optare per scelte più coraggiose. Ma le scelte vere e proprie si sapranno solo dopo la discussione delle osservazioni.
Nazzareno Condina