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Punto Nascite, anche Pd di Viadana all'attacco: "Giunta regionale deve vergognarsi"

"Lanciamo un appello ai nostri governanti: se la Regione oggi decidesse di tenere ugualmente aperto il Punto Nascite corredando tale decisione con investimenti e progetti che nel giro di un paio di anni portassero il punto nascita sopra i 500 parti annui, a prescindere del colore politico, ci vedrà al suo fianco".

VIADANA – Anche il Partito Democratico di Viadana interviene sulle notizie in merito alla chiusura del Punto Nascite dell’ospedale Oglio Po di Vicomoscano. “Abbiamo letto falsità e accuse da parte della giunta regionale che anche in questo caso non servono a niente alla nostra comunità, che si troverà senza il Punto Nascite ma soprattutto si troverà con un ospedale ancora più indebolito che dovrà lottare per rimanere come ospedale per acuti”.

“La giunta Regionale è responsabile – spiegano dal Pd – di quanto è accaduto e non può nascondersi dietro accuse contro il Governo: si deve vergognare di come ha gestito e sta gestendo il problema. Come Fava e Maroni sanno benissimo il numero minimo di 500 parti risale ad una decisione presa dal Governo Berlusconi, di cui Maroni era ministro, poi confermata dall’intesa tra Stato e Regioni. Per la Lombardia l’ok venne dato dall’allora assessore alla Salute, ossia il leghista Luciano Bresciani. Il comitato ha dato un parere – ma da nessuna parte si legge che è vincolante – su una richiesta di deroga per tenere aperto il Punto Nascite. A parte che questa deroga è stata introdotta da Governo Renzi perché prima non esisteva, ma le domande che poniamo sono: chi governa la Regione Lombardia dai primi anni ’90 e con le le leggi ed indirizzi regionali ha portato l’ospedale Oglio Po ad avere solo 400 nascite quando fino a pochi anni fa erano sopra le 700? Quindi la responsabilità sta a chi chiede un minimo di standard o chi ha depotenziato la struttura?”.

“Se la Lega Nord, l’assessore Fava e il presidente Maroni avessero voluto – prosegue il comunicato – avrebbero avuto tutto il tempo di risolvere la questione dell’Oglio Po, anche perché il nosocomio è in possesso di tutti gli standard di sicurezza, compresa la terapia intensiva attiva ventiquattro ore al giorno e ci sono buoni motivi per ritenere che con adeguati investimenti sul personale ostetrico e il corretto presidio dei consultori territoriali il numero dei parti aumenterebbe considerevolmente, recuperando le tante persone che oggi si recano a partorire fuori regione. Nel parere del Comitato Nazionale si legge che secondo loro non ha senso tenere aperto il punto nascite perché tante famiglie si sono fidelizzate in strutture alternative”.

“Infine – conclude lo scritto del Pd con un’apertura – lanciamo un appello ai nostri governanti: se la Regione oggi decidesse di tenere ugualmente aperto il Punto Nascite corredando tale decisione con investimenti e progetti che nel giro di un paio di anni portassero il punto nascita sopra i 500 parti annui, a prescindere del colore politico, ci vedrà al suo fianco a sostegno di tale progetto, che il Ministero e il Comitato non possono rifiutare, vista la volontà politica ma soprattutto del territorio”.

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