Cronaca

Variante Conad, la discussione in consiglio finisce in caciara Il progetto passa

Era stato l'assessore Giovanni Leoni ad introdurre l'argomento. L'intervento in area Conad è stato attivato in seguito alla richiesta della proprietà di ampliamento in variante al PGT. Leoni ha rivendicato il risultato dell'amministrazione

CASALMAGGIORE – Finisce con accuse pesanti la discussione sull’ampliamento Conad. E finisce nel caos, con il sindaco Filippo Bongiovanni che, sbottando, ha accusato l’attuale minoranza di essere alla base dell’era del ‘supermercato selvaggio’ quando governava la città mentre adesso si difende la bottega di prossimità e l’opposizione con Pierluigi Pasotto che ha accusato il sindaco di non aver fatto nulla per il Casalasco quando era vicepresidente della Provincia di Cremona.

Invero il caos c’era già da prima, a partire dal numero di parcheggi che si perderanno. Oltre 60 secondo la minoranza di CNC, una quarantina secondo la maggioranza. Compresi o non compresi quelli dei dipendenti? Il dubbio è restato. Era stato l’assessore alla partita Giovanni Leoni ad introdurre l’argomento. L’intervento in area Conad è stato attivato in seguito alla richiesta della proprietà (Borgonuovo srl) di ampliamento in variante al PGT. Leoni ha rivendicato il risultato dell’amministrazione di aver ottenuto il massimo dall’operazione: quasi 300 mila euro “Per un incremento di superfice pari a 530 metri quadri, che è servito a riqualificare anche la logistica dell’insediamento, con la messa in sicurezza dell’area. La provincia, che ha tecnici estremamente pignoli, ha espresso parere favorevole sia sull’accesso uscita entrata sulla Rotonda che sull’uscita diretta con sola possibilità di uscita a destra, direttamente sulla provinciale”.

Poi una raffica di domande sulle questioni rimaste – secondo la minoranza – aperte. E’ stato il consigliere Calogero Tascarella (CNC) ad aprire il fuoco contestando, tra l’altro la variante della seconda uscita giunta solo all’ultimo momento e senza il passaggio in commissione urbanistica. “Si perdono 66 posti auto ad uso pubblico e si introduce una variante senza averci dato il tempo di esaminarla” ha spiegato Tascarella. Leoni ha ribattuto che parte di quei parcheggi verrà recuperata con la sistemazione (che dovrebbe partire a marzo) della via Paul Harris che trova accesso in via Petofi. “I lavori verranno fatti a spese della ditta Borgonuovo. Quanto sarebbe costato al comune farli?” ha chiesto Leoni.

Poi è stato il turno di Alessandro Rosa che ha accusato l’amministrazione di stravolgere un’area importante “Senza un parere tecnico, senza aver consultato la Polizia Locale, almeno formalmente in un punto in cui transiano 20 mila veicoli al giorno, in una zona strategica che dovrebbe essere valorizzata e non ridotta, magari con un parcheggio scambiatore per le biciclette”. Leoni ha ribattuto che tutto è stato fatto secondo quanto richiesto dalla normativa.

Mirca Papetti (CNC) ha cercato di portare la discussione su un altro piano di utilità ed economico “Quello è il parcheggio più vicino al centro. E’ stato fatto un esame tra costi e benefici dell’operazione? Si sa quanti saranno i posti di lavoro in più?” mentre Pierluigi Pasotto ha parlato di filosofia, diversa, da parte dell’amministrazione introducendo il tema delle botteghe di prossimità. Leoni, piccato, ha difeso il lavoro della maggioranza e stessa cosa ha fatto Marco Poli, assessore al bilancio, spiegando il vantaggio di un’operazione economica portata a compimento mentre altre aree del PIP, a prezzi stracciati, non riescono neppure ad essere vendute. Stesso concetto espresso in maniera più colorita da Francesco Ruberti: “C’è da leccarsi le dita per quanto ottenuto”.

Poi, dopo una discussione molto nervosa durata due ore (che ha visto anche il pronunciamento negativo del consigliere di maggioranza Orlando Ferroni) tutto è finito in caciara. L’operazione andrà avanti. Un’operazione che è figlia di una politica che parte da lontano, quando si pensò che fosse cosa buona e giusta il proliferare di attività commerciali di media e grande distribuzione al di là della provinciale. Forse è tardi adesso per tornare indietro – nonostante le 350 firme contrarie raccolte dall’ex tecnico comunale ed ex leghista Claudio Piccinelli – perché questa è la realtà dei fatti. Una realtà fatta di scelte dalle radici antiche (pur contestate) che il nuovo avalla, con buona pace di tutte le saracinesche chiuse in paese e frazioni.

Nazzareno Condina

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