Cronaca

Il restauro a Palazzo Abbaziale e il mistero dei quattro volumi di Vespasiano...

L’augurio di tutti è che, anziché essere stato oggetto di un furto su commissione (ipotesi considerata come la più ovvia), i volumi di Vespasiano possano essere accatastati assieme agli altri, in buona compagnia, in attesa di tornare sugli scaffali che li aspettano.

Nella foto uno degli espositori della Biblioteca Abbaziale

CASALMAGGIORE – Preziosi volumi del Cinquecento, appartenuti addirittura a Vespasiano Gonzaga, trafugati oppure semplicemente finiti chissà dove in attesa di risistemare tutto? Il dilemma non è di poco conto perché i quattro volumi appartenuti al Duca di Sabbioneta, scritti in greco, stampati in Germania e riportanti l’opera omnia dello storico greco Senofonte, hanno un valore davvero notevole e fanno parte della collezione da 5564 volumi della Biblioteca Abbaziale di Casalmaggiore.

Un fondo chiuso, catalogato con un’operazione di inestimabile valore storico nel 1994 da Enrico Cirani, Mario Gardini e Roberta Ronda, che torna al centro dell’attenzione durante questo periodo di restauro e ristrutturazione dei locali adibiti proprio ad ospitare la biblioteca. Una precisazione è d’obbligo: già due anni fa – la data è semplice da ricordare perché segnò il cambio della guardia e del parroco del Duomo di Casalmaggiore passando da don Alberto Franzini a don Cesare Nisoli – si parlava della sparizione di questi volumi. Difficile a questo punto credere che l’eventuale furto, ammesso che di furto si possa davvero parlare, sia collegato ai restauri, in corso solo dalla scorsa estate.

L’occasione è comunque valida per fare il punto dei lavori che, per quanto concerne la parte edilizia, dovrebbero terminare in primavera, mentre servirà qualche mese in più di tempo per gli eventuali restauri (che però hanno un costo importante, per il quale va ancora dato il nulla osta). Un’operazione colossale, iniziata con don Franzini e proseguita ora con don Nisoli, divisa in due lotti. Il lotto B, quello che riguarda i locali dei quali vi stiamo parlando, comprende il piano superiore del Palazzo Abbaziale e dunque, appunto, l’archivio e la biblioteca. Sono stati rifatti completamente i serramenti, sono stati sostituiti i solai, con uno scheletro di cemento armato e la successiva posa delle piastrelle o delle lastre prima rimosse, senza scordare cancelli e porte, tutte rimesse a nuovo. Una spesa di 400mila euro resa possibile anche grazie a un finanziamento di Fondazione Cariplo.

Ad oggi i quasi 6mila libri del fondo della Biblioteca giacciono in tre stanze non lontano dall’archivio, assieme ad alcuni quadri e altre opere d’arte, tutte intrise di storia. Il fondo, infatti, contiene volumi che, nell’arco cronologico, vanno dal 1492 al 1939. Difficile restare indifferenti: vi sarebbe anche un sistema d’allarme, donato da un privato, per il quale negli anni passati non è stata fatta una dovuta manutenzione, abbassando così la sua efficenza. In ogni caso la speranza è sempre l’ultima a morire: e l’augurio di tutti è che, anziché essere stato oggetto di un furto su commissione (ipotesi considerata come la più ovvia), i volumi di Vespasiano possano essere accatastati assieme agli altri, in buona compagnia, in attesa di tornare sugli scaffali che li aspettano.

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