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Atletica Interflumina verso le elezioni societarie: Stassano presenta la sua candidatura

L’assemblea elettiva è stata fissata per sabato 10 dicembre, ma la vera novità è la candidatura a presidente di Carlo Stassano, che fu fondatore della società oltre 40 anni fa, ha svolto diversi incarichi federali a vari livelli ma non è mai stato presidente della sua creazione.

CASALMAGGIORE – Le associazioni sportive, terminati i giochi olimpici e paralimpici, sono chiamati a rinnovarsi per un quadriennio, e alla regola non si sottrae l’Asd Atletica Interflumina. L’assemblea elettiva è stata fissata per sabato 10 dicembre, ma la vera novità è la candidatura a presidente di Carlo Stassano. Stassano fu fondatore della società oltre 40 anni fa, ha svolto diversi incarichi federali a vari livelli ma non è mai stato presidente della sua creazione, della quale da diversi anni ne incorpora l’anima.

In attesa di eventuali altre candidature (c’è tempo fino al 30 novembre prossimo), facciamo due parole proprio con Stassano. Nel lontano 1968 iniziò l’avventura dell’atletica con i nuclei della giventù e i centri comunali Olimpia, poi nel 1974 fu creata l’associazione atletica Casalmaggiore, presieduta da Mario Cozzini, che portò, il 28 dicembre 1975, alla fondazione dell’Interflumina. Stassano fu tra i fondatori. Perché, gli chiediamo, candidarsi solo ora, nel 2016? «Non volevo dar vita a conflitti di interesse. In questi anni sono stato consigliere comunale e assessore, ho ricoperto diversi ruoli nelle federazioni che mi impedivano di essere presidente di una società di base».

Va ricordato infatti come Stassano sia stato, oltre agli incarichi comunali, consgliere nazionale Fidal per 4 anni, presidente nazionale Fiso per 4 anni, poi consigliere nazionale nel Cip in rappresentanza dela scuola, e ancora consigliere regionale Fidal. Inoltre, negli ultimi due anni presidente Interflumina Cst (centro di sviluppo tecnico) per dar vita al progetto tecnico della federazione. Il Cst era un corpo estraneo pur collaborando ovviamente con la società della Baslenga.

A proposito, che giudizio dare all’esperienza del Cst? Ora, dopo la rielezione di Alfio Giomi ma le polemiche per gli scarsi risultati dell’atletica a Rio 2016, teme che il progetto possa essere accantonato? «L’esperienza per noi è stata fantastica, nell’assemblea di Ostia ho criticato piuttosto la gestione del progetto, che è mancata. Insomma, l’idea bellissima resta. Noi localmente abbiamo fatto ampiamente il nostro lavoro, con le modeste risorse economiche a disposizione. Il futuro dipende dalla Fidal nazionale: Giomi resta ma il consiglio è nuovo».

E’ presto per anticipare come sarà composta la sua «squadra”? «Sì, la ufficializzerò il giorno dell’assemblea». L’indirizzo della sua gestione? «Il primo passaggio sarà riportare l’affiliazione in Lombardia, e per questo, se sarò eletto, faremo immediatamente un’assemblea straordinaria per modificare lo statuto riportando la sede a Casalmaggiore da Colorno, dove è individuata oggi. Serve farlo in fretta perché siamo già nella fase di stesura dei calendari».

Cosa è cambiato rispetto alla scelta fatta anni fa? «La Lombardia ci considerava “agli estremi dell’impero”, non ci assegnava più gare, inoltre risultava più comodo gareggiare nelle vicine province dell’Emilia. Oggi da Milano ci è stata dichiarata tutta la disponibilità, col diritto a ottenere manifestazioni importanti. Giusto quindi rientrare, anche se potremo continuare a fare gare in Emilia. Inoltre, ho tanta voglia di ridare entusiasmo alla società, il nuovo consiglio affronterà diversi progetti. L’Atletica Interflumina si muove su tre aspetti: i rapporti con le federazioni Fidal, Fispes (disabili) e Fiso (orienteering) che vanno potenziati per camp di società e prove multiple che consentano ai ragazzi di fare più attività agonistica; l’aspetto sociale legato alle comunità socio-educative e al Csi, un ambito da mantenere vivo; infine, l’aspetto sanitario col Centro di Medicina dello Sport che voglio potenziare, non fermandoci alle visite sportive ma ampliando l’attenzione a prevenzione, cura e terapia».

Un giudizio sul quadriennio di Alfredo Azzoni, che fu individuato proprio da lei. «Purtroppo non aveva troppo tempo da dedicare alla società. Il suo limite è stato solo questo, era troppo impegnato nell’attività professionale. Quindi è colpa mia l’aver insistito per convincerlo». Per chiudere, un pensiero a chi lo affiancò in quell’epopea della fondazione. «Si deve partire da Paolo Corna, che resta la figura paterna più importante. Prima di lui ci fu Amedei Becchi, il primo pigmalione che mi introdusse nel mondo dell’atletica a Boretto, poi numerosi personaggi, da Masseroni a Oliva a Guarneri e le altre figure splendide che ci hanno accompagnato. Tutti dirigenti che ricordiamo ogni anno in occasione del Meeting dei Memorial. Vanno ricordati anche i politici: il sindaco di Casalmaggiore Carlo Rotelli e quello di Viadana, l’onorevole Baroni, i due sindaci più illuminati del territorio, che con Corna formarono l’espressione politica fondante (io ero un tecnico). Nel territorio Casalasco-Viadanese sono stati i precursori di una visione ancora attuale per rappresentare il comprensorio. Va ricordato che nel ’75 le province dovevano sparire per lasciare spazio ai comprensori, ma noi dellInterflumina siamo rimasti gli unici a livello nazionale ad aver concretizzato il progetto. L’Oglio Po quindi non nasce oggi, ma la visione risale ad allora».

Vanni Raineri 

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