Regolarità e auto storiche: il duo Biacca e Mozzi si allena a Casalmaggiore
Primi nel 2011 nella Mille Miglia (mica quella fatta per alzare le mani al pubblico e fermarsi per un bicchier di vino, non quella fatta, da più di un quarto degli iscritti, solo per la vetrina, ma la gara vera e propria), primi due anni fa, terzi l'anno scorso.
CASALMAGGIORE – Sono venuti a trovare gli amici di Casalmaggiore, approfittandone per guidare un allenamento del gruppo di amanti cittadini della regolarità e delle auto storiche. Col permesso del dottor Ferrari della Marcegaglia hanno avuto in concessione la parte più lontana del parcheggio della ditta. Lui Giordano Mozzi, lei Stefania Biacca. Loro di discipline della regolarità classica e della regolarità storiche, oltre che di gare a media se ne intendono, e parecchio. Primi nel 2011 nella Mille Miglia (mica quella fatta per alzare le mani al pubblico e fermarsi per un bicchier di vino, non quella fatta, da più di un quarto degli iscritti, solo per la vetrina, ma la gara vera e propria), primi due anni fa, terzi l’anno scorso.
E poi il Rallye Montecarlo Historique, perso l’anno scorso per un soffio. “Eravamo in testa sino all’ultima tappa – spiega Stefania, sorriso solare ed allegria allo stato puro – poi un problema ai freni e tutto è finito. Può succedere con le auto storiche. Ma quest’anno ci riproveremo”. Giordano segue gli allenamenti dei regolaristi nostrani. A far bella presenza un’atleta che non ti aspetteresti di trovare qui, abituati a vederla in bici o a piedi a macinar vittorie, Laura Scaravonati. Anche lei con i consigli attenti degli altri, prova l’ebrezza dell’auto e del cronometro. Sembra una cosa semplice, il compito del navigatore ma non lo è. Due pressostati piazzati a terra (una sorta di tubo che fissa il tempo quando le ruote dell’auto passano sopra) e la sfida di stare nei dieci secondi e di farlo senza scarto. Ti meravigli dando un occhiata ai tempi di qualcuno di loro, scarti di uno, due centesimi, più giri a dieci secondi netti. “Non è una cosa facile in gara” aggiunge Stefania sorridendo. Il lasso di tempo è molto breve ma serve ad allenare la precisione.
La gara di regolarità (ve ne sono molte versioni, alcune peraltro fantasiose) si svolge su percorsi normalmente aperti al traffico ed e’ basata sul rispetto di una media prefissata per percorrere determinati tratti di strada. La partenza di ogni vettura viene assegnata dai cronometristi ed è caratterizzata da un preciso orario di avvio (in genere la ditstanza è un minuto l’una dall’altra) riportato sulla tabella di marcia. Nella tipologia di gara più semplice è prevista una partenza, alla quale viene assegnato un preciso orario di avvio per ogni concorrente e dei controlli orari successivi intervallati tra loro in modo più o meno breve, sia con rilevamento del transito al minuto, sia al centesimo di secondo. Se la prova è al minuto (in genere tracciati più lunghi) si hanno a disposizione 59 secondi rispetto ad un tempo prefissato per il passaggio per il controllo. Nelle prove di precisione invece il tempo viene rilevato al centesimo di secondo e poi lo scarto moltiplicato per un coefficente in base all’età della vettura. Più è vecchia, minore è quel coefficente. Vince chi ha meno penalità e fa meno errori. Il più regolare, insomma.
Appassionati nel casalasco ce ne sono più di quanto sospetteresti. In genere sono legati tra loro ed accettano di ritrovarsi per allenarsi insieme, proprio come in questo caso. L’allenamento deve essere una costante. Nelle prove di precisione soprattutto non puoi concederti il lusso di sbagliare. Pure un centesimo può pesare sulla linea d’arrivo. “E’ bello per noi averli qui – spiega Paolo Concari professione dentista, appassionato di gare di regolarità – li abbiamo invitati e sono venuti. Devo ringraziare il dottor Ferrari per averci concesso di allenarci qui. La Mille Miglia? Non ci penso. L’iscrizione costa troppo. Mi accontento delle prove minori e di divertirmi”.
Il duo Mozzi-Biacca ha partecipato quest’anno anche alla Mille Miglia Giaponese, la Festa Mille Miglia: “Lì adorano l’Italia e questo tipo di manifestazioni sportive – aggiunge Stefania – e la Mille Miglia Giapponese è stata una gara meravigliosa. L’auto ce l’ha concessa un collezionista d’auto storiche giapponese. Una Triumph TR2. Siamo arrivati terzi ed è un ottimo risultato considerando che c’erano auto molto più vecchie della nostra. In questo tipo di gare le auto più son vecchie e più sono favorite”. Il duo Mozzi e Biacca, marito e moglie, si divertono parecchio. “E’ un gioco divertente e va preso con questo spirito. La corsa più bella? Resta la Mille Miglia, senza dubbio ed è bello vedere quanta gente si appassiona. Trovi persone ai lati delle strade a qualunque ora del giorno e della notte, è emozionante. A farla in maniera sportiva? Diciamo un centinaio. 35 lottano per la classifica finale, gli altri ci provano”. Il resto è folklore. Un bello spettacolo e gente che la fa per divertirsi. Loro no, loro sono campioni: lui pilota, lei navigatrice. Due spiriti – i risultati sono lì a dimostrarlo – che vanno all’unisono.
Nazzareno Condina