Cultura

I fratelli Anghinelli, 80enni con la passione dell'archeologia

“Pochi sapevano ad esempio che a pochi chilometri da qui, tra Viadana e Casalbellotto c’e’ un area lunga un centinaio di metri e non tanto profonda che porta tracce del periodo del “Bronzo 2”. Per intenderci un’epoca risalente al 1400/1500 A.C.”

VIADANA – I fratelli Anghinelli sono due personaggi che meritano più di una citazione per la loro grande passione. Alla soglia degli 80 anni continuano a leggere e a studiare libri di storia e archeologia per approfondire la loro cultura, già molto profonda, e conoscere sempre di più le testimonianze preistoriche del nostro Paese. Dopo aver aver professato per anni l’attività di sarti artigiani nella loro Casaletto da quarant’anni viaggiano su e giù per l’Italia soffermandosi sopratutto in Trentino Alto Adige dove hanno contribuito a scoprire importanti giacimenti. Ultimamente hanno scelto di dedicarsi anche al nostro territorio scoprendo pure qui nel viadanese importantissime testimonianze. Proprio per la competenza e soprattutto per la maniera curiosa di esporre i dati, sono spesso invitati a tenere incontri che registrano sempre il tutto esaurito. Piacevolissimo vedere e sentire questi due fratelli come si alternano durante le conferenze senza mai sovrapporsi. Uno, addetto al funzionamento dello strumento per la proiezione delle diapositive, l’altro a spiegare una ad una le immagini. Sergio e Antonio Anghinelli vanno di comune accordo sia nella vita che in questo che è diventato uno splendido loro speciale passatempo. Quello di cercare nel sottosuolo e raccontare alla gente cosa c’è sotto di noi, su  che cosa camminiamo e da dove proveniamo. “Pochi sapevano ad esempio che a pochi chilometri da qui, tra Viadana e Casalbellotto c’e’ un area lunga un centinaio di metri e non tanto profonda che porta tracce del periodo del “Bronzo 2”. Per intenderci un’epoca risalente al 1400/1500 A.C.” spiegano. Attraverso questi scavi, che purtroppo il problema delle indisponibili risorse economiche non consente di approfondire e analizzare come converrebbe, si potrebbe comprendere ciò che il popolo di quel lontano periodo coltivava, di che cosa andava a caccia e quali erano gli scambi economici effettuati”. Una ricerca che, secondo gli appassionati e competenti fratelli, potrebbe rivelare tanti di quei particolari e dettagli di cui molto si è appreso a scuola ma che qui diventerebbero ancora più interessanti perchè ciscoscritti nell’area in cui si vive. Chissà quanti reperti affascinanti, utensili e oggetti d’ambra  antichissimi si potrebbero scoprire se Sergio e Antonio potessero effettuare le loro ricerche. Senza vincoli di tipo economico o burocratico. Una ricerca meticolosa e certosina con risultati certi come quando confezionavano abiti nel loro laboratorio di sartoria, quarant’anni fa.

Rosario Pisani

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