La Pomì al Museo del Bijou: incontro con De Liguoro e scambio di doni tra eccellenze
La Pomì ha donato a De Liguoro la maglietta della vittoria in Champions League, indossata da Carli Lloyd nella finale contro il VakifBank. Come preannunciato, invece, l’artista ha consegnato a ciascuna delle undici giocatrici presenti un vero e proprio pezzo unico, ossia un braccialetto con Swarovski rosa.
CASALMAGGIORE – Una visita speciale in un luogo unico in Italia: la Pomì Casalmaggiore non poteva non accettare l’invito di Gianni De Liguoro, artista del gioiello e grande marchio internazionale, presso il Museo del Bijou casalese, in via Porzio. Perché prima che essere atlete, le giocatrici della Pomì sono donne e un accessorio elegante e prezioso non si rifiuta mai.
Giunte martedì pomeriggio attorno alle 15.30, le ragazze in rosa hanno presenziato assieme al presidente Massimo Boselli Botturi e al dirigente Luciano Toscani: ad accoglierle il presidente degli Amici del Museo del Bijou Paolo Zani, la curatrice del museo Letizia Frigerio, oltre al sindaco di Casalmaggiore Filippo Bongiovanni e all’assessore alla Cultura Pamela Carena. E’ stata una visita tutto sommato rapida, contornata da alcuni tifosi, dato che poi le ragazze di Caprara dovevano essere in Baslenga alle 16.30 per l’allenamento quotidiano. Tuttavia questo non ha impedito alle giocatrici rosa (assenti solo Sirressi, febbricitante da venerdì, e Fabris) di osservare sia la mostra in sala Zaffanella di De Liguoro – che, va ricordato, oltre a tanti gioielli ha pure disegnato le più belle corone delle varie Miss Italia succedutesi negli anni – sia le stanze “canoniche” del Museo.
Alla fine, prima di un rapido rinfresco, la Pomì ha donato a De Liguoro la maglietta della vittoria in Champions League, indossata da Carli Lloyd durante uno dei match del girone. Come preannunciato, invece, l’artista ha consegnato a ciascuna delle undici giocatrici presenti, un gioiello realizzato per l’occasione, un vero e proprio pezzo unico, ossia un braccialetto con Swarovski rosa. Un colore non casuale, ma scelto in onore della squadra campione d’Europa e vicecampione del Mondo in carica.
Giovanni Gardani