Da Amurt assieme a Marcegaglia otto bancali di cibo al progetto La Rete
Gli alimenti, merendine, biscotti, tortine, cereali, caffè, succhi di frutta, marmellate, grissini, crakers, salse, bibite sono stati suddivisi tra Viadana e Casalmaggiore e saranno entrambi distribuiti dai volontari di Amurt a persone indigenti residenti nei due comuni.
CASALMAGGIORE – Un ingente quantitativo di generi alimentari, 8 bancali in totale, è stato donato nei giorni scorsi ad Amurt da Fondazione Marcegaglia partner nel progetto La Rete sociale che da tre anni a questa parte aiuta le famiglie più bisognose del Comune di Casalmaggiore: gli alimenti, merendine, biscotti, tortine, cereali, caffè, succhi di frutta, marmellate, grissini, crakers, salse, bibite sono stati suddivisi tra Viadana e Casalmaggiore e saranno entrambi distribuiti dai volontari di Amurt a persone indigenti residenti nei due comuni.
Il Comune di Casalmaggiore che gestisce il progetto La Rete in collaborazione con Amurt, ha reso noti i dati aggiornati relativi ai 3 settori di intervento nell’anno in corso.
Nel carrello alimentare
I beneficiari sono aumentati da 112 a 146, in totale sono 41 i nuclei famigliari coinvolti, nello specifico risultano 70 minori, 66 adulti,9 disabili e 1 anziano. Queste persone ricevono settimanalmente pacchi di generi alimentari di base ed anche un buono spesa con il quale possono acquistare prodotti che vanno ad integrare da un punto di vista nutritivo la fornitura proposta.
Nel diritto alla salute
Sono stati erogati servizi di vario tipo con: 9 domande di soggetti disabili, 5 domande di famiglie con minori, 3 domande di persone adulte, 2 domande anziani. La tipologia di richieste è stata su spese odontoiatriche, medicine non dispensate dal SSN, visite specialistiche a pagamento e aiuto sull’acquisto di occhiali da vista per un totale di € 3.790.
Nel sostegno allo studio
Sono state accolte e finanziate 26 domande per studenti di medie, medie superiori ed università a cui sono state pagate spese relative allo studio per un totale di € 8.413. In totale sono un centinaio circa le famiglie aiutate, il numero è fluttuante perchè dal progetto si può entrare ed uscire a seconda della mutata situazione economica del momento.
“Ricordiamo a privati cittadini, aziende o associazioni – spiegano da Amurt – che chiunque volesse aiutare con contributi di vario titolo, lo può fare, il progetto essendo infatti concepito come una interazione fra pubblico e privato è aperto a collaborazioni nell’intento comune di aiutare le fasce più deboli della popolazione di Casalmaggiore”.
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