Vent'anni di Casalmaggiore International Festival negli scatti di Gigi Ghezzi
Nello stesso Auditorium, spostata di qualche metro, si trova anche la tradizionale mostra del Fotocine Casalasco, che quest’anno ha scelto un tema molto locale: vengono infatti mostrati scorci e punti di vista dei paesaggi e delle terre tra l’Oglio e il Po.
CASALMAGGIORE – Un viaggio lungo vent’anni esatti condensato in 66 scatti fotografici. E’ questa la mostra proposta da Pierluigi Ghezzi, fotografo casalese che da sempre, da quando è partito nel 1997, ha seguito il Casalmaggiore International Festival, uno degli eventi che ha contribuito maggiormente a fare grande il nome del comune capoluogo del Casalasco nel mondo.
Già lo scorso anno Ghezzi propose alcuni scatti sul Festival, riferiti però in quella occasione soltanto all’edizione 2015. Stavolta, ricorrendo appunto il ventennale esatto di questa manifestazione – partita con i cosiddetti Oberlin e ampliatasi poi via via negli anni con talenti sempre più grandi, tanto da avere ricevuto parecchi premi a livello mondiale – il fedelissimo fotografo ha pensato di realizzare un percorso completo. La mostra, visitabile fino al prossimo 8 novembre presso l’Auditorium Santa Croce di via Porzio, a pochi passi da piazza Garibaldi, rientra a pieno titolo nel grande contenitore della Fiera di San Carlo. La suddivisione delle 66 foto è tematica più che cronologica, anche se la partenza, incentrata sulle origini, svela proprio i volti e gli artefici, alcuni rimasti in sella, di quell’anno zero del Festival, risalente come detto al 1997. Seguono i volti dei musicisti, ritratti in tutto il loro impegno per un virtuosismo o nella serenità e consapevolezza finale di un concerto ben riuscito.
E ancora i solisti e i concerti, senza dimenticare le prospettive, nelle quali Ghezzi regala un taglio molto particolare ai suoi soggetti, soffermandosi ad esempio sulle mani di tre giovani pianisti all’opera, e soprattutto i luoghi. Questi ultimi, essendo tra i più apprezzati e artisticamente preziosi di tutta la zona Casalasca, ma anche delle province limitrofe di Mantova e Parma, oltre a Cremona, sono divenuti nel tempo parte integrante del Festival: ecco perché alcuni sfondi diventano un tutt’uno, nella fotografia, con i musicisti impegnati durante il concerto.
Nello stesso Auditorium, spostata di qualche metro, si trova anche la tradizionale mostra collettiva del Fotocine Casalasco, che quest’anno ha scelto un tema molto locale: vengono infatti mostrati scorci e punti di vista dei paesaggi e delle terre tra l’Oglio e il Po, esaltando una volta di più la bellezza, troppo spesso considerata a torto invisibile, del comprensorio che sorge tra i due fiumi.
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