Agevolazioni per aree di crisi industriale: ammessi cinque comuni casalaschi
Ora la parola passa al Ministero che dovrà accertare la regolarità formale delle proposte trasmesse dalle regioni rispetto ai criteri previsti nel decreto e pubblicare entro 30 giorni dal 3 novembre l’elenco nazionale dei territori candidati alle agevolazione e definire i termini per la presentazione delle domande di agevolazione.
MILANO – In attuazione di quanto stabilito dal Ministero dello Sviluppo economico col decreto ministeriale 4 agosto 2016, lunedì la Giunta Regionale, su proposta dell’assessorato allo Sviluppo economico, ha approvato nei termini previsti (3 novembre 2016) l’elenco dei territori da ammettere alle agevolativi previste per le aree di crisi industriale non complesse, sulla base dei parametri stabiliti dal Ministero.
“Per la nostra provincia – spiega il consigliere Carlo Malvezzi – matchando i criteri sono stati individuati i comuni di Volongo, Torre de’ Picenardi, Drizzona, Ca’ d’Andrea, Calvatone e Isola Dovarese”. “Per le aziende di questi comuni – chiarisce Malvezzi – nel momento in cui il MISE approverà l’elenco, potranno aprirsi significative occasioni di fare programmi di investimento, di tutela occupazionale e di tutela ambientale. Le imprese interessate potranno candidarsi per ottenere eventuali cofinanziamenti attraverso un bando – ha spiegato Malvezzi – che prevede la modalità ‘a sportello’, sostenuto da risorse definite a livello nazionale.”
Ora la parola passa al Ministero che dovrà accertare la regolarità formale delle proposte trasmesse dalle regioni rispetto ai criteri previsti nel decreto e pubblicare entro 30 giorni dal 3 novembre l’elenco nazionale dei territori candidati alle agevolazione e definire i termini per la presentazione delle domande di agevolazione nel rispetto delle modalità stabilite nel decreto ministeriale del 9 giugno 2015 e della circolare 6 agosto 2015.
“Tra i programmi ammissibili – chiarisce Malvezzi – vi sono quelli di realizzazione di nuove unità produttive innovative rispetto al mercato di rifermento, ampliamenti e/o riqualificazioni di unità esistenti, ampliamenti, acquisizioni. Ma anche programmi aziendali di innalzamento della tutela ambientale, di adeguamento a norme dell’Unione europea, di maggiore efficienza energetica, di cogenerazione, di produzione di energia da fonti rinnovabili, di risanamento di siti contaminati, di riciclaggio e riutilizzo dei rifiuti. Con tutte le indicazioni delle spese ammissibili”.
“Regione Lombardia – ha concluso Malvezzi – si è impegnata a chiedere deroghe e criteri più adatti alla situazione lombarda, ma non sono stati concessi, ridimensionando così in modo significativo le concrete opportunità di questa iniziativa. Il MISE emetterà successivamente il bando per l’accesso ai fondi da parte delle imprese, con l’indicazione dei criteri e delle modalità di partecipazione”.
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