libri e arte contro il bullismo
bene le scuole dell'Oglio Po
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CASALMAGGIORE – Nessuna dichiarazione, nell’attesa della pubblicazione dei verbali, perché come dicevano i latini le parole volano e la carta canta sempre. Il Comitato Mamme Mensa decide di non rispondere all’assessore Sara Valentini, non nascondendo però un certo malcontento di fondo. Che c’è, al di là delle dichiarazioni della politica. Si deciderà a pubblicazione dei verbali avvenuta come procedere.
La questione più delicata sembra essere quella delle diete speciali, ma è ancora presto per parlarne. Un comunicato laconico: “Il Comitato si astiene da qualsiasi dichiarazione rimanendo in attesa della pubblicazione dei verbali ufficiali che faranno emergere quanto effettivamente accaduto durante la riunione avvenuta”. Nessun passo indietro però sulla battaglia che rischia di trascinarsi a lungo senza un confronto che metta davanti Commissione Mensa, Comitato Mamme Mensa, Markas, Amministrazione, Asl, direzione scolastica. Le posizioni restano inconciliabili (gestione pubblica e gestione privata) ma si potrebbe quanto meno discutere di altre questioni che restano aperte. A contestare i numeri dati dall’assessore però intanto ci pensa la politica.
E’ Annamaria Piccinelli (Casalmaggiore la Nostra Casa) a spiegare che, per la cronaca, l’adesione allo sciopero è stata più alta di quanto spiegato. Di poco più alta invero, ma diversa secondo la Piccinelli dai numeri dati da Sara Valentini: “Lo ‘sciopero’ a cui ho aderito, ha fatto registrare una scarsa partecipazione. Mi ostino a credere, tuttavia, che l’amministrazione dovrebbe fornire dati corretti e completi. I bambini partecipanti non sono stati 9, ma il doppio, ossia 18 per un totale di 16 famiglie. La dirigente ha parlato di 9 con pranzo al sacco perché sono quelli che hanno creato disagio organizzativo, che invece non c’è stato per i 9 che sono stati portati a casa. La scuola fornisce i dati pubblicamente, bastava da parte dell’amministrazione voler fare informazione corretta.
I bambini mangiano tutto? Evidentemente l’assessore non ha letto l’ultimo verbale fatto in ottobre dal comune stesso. Molto graditi pasta e carote, mentre la frittata viene assaggiata da tutti, ma respinta da una quantità di bambini che raggiunge il ‘moderatamente consistente’ fino a ‘parecchi’. Questo significa che la frittata va eliminata? Niente affatto, semplicemente una azienda che l’amministrazione ha ritenuto vincitrice per le particolari capacità in fatto di educazione alimentare, spero non continui imperterrita a cacciar via cibo senza pensare di modificare leggermente la ricetta. Le pressioni dei genitori interne e esterne alla commissione sono riuscite a risolvere, dopo due anni e chili di spreco, il ‘problemone’ ad esempio delle zucchine (surgelate, acquose, amare e scondite), speriamo che i tempi di reazione comincino ad accorciarsi. Sarebbe già buona cosa un’informazione corretta e non di perenne propaganda”.
Nazzareno Condina