Alimenti distribuiti dalla San Vincenzo e subito gettati via: la scoperta tra i rifiuti
Il caso specifico registrato nelle ultime ore, tuttavia, suscita indignazione perché, come le Guardie Ecologiche Volontarie hanno appurato chiamando i volontari della San Vincenzo dè Paoli, proprio dall’associazione di beneficenza che si occupa di aiutare le famiglie indigenti o in difficoltà quei pacchi erano stati distribuiti.
CASALMAGGIORE – Confezioni di pasta ancora da aprire, risotto, scatolette con legumi, mais dolce, biscotti e altri generi alimentari: tutti accomunati da un particolare, la dicitura classica dei prodotti “non destinati al commercio”. Ergo, distribuiti dalle associazioni di solidarietà che mirano ad aiutare le cosiddette nuove povertà, e anche le vecchie se è per questo. In mezzo al cibo pure qualche maglietta da calcio, nella fattispecie del Napoli e di Gonzalo Higuain, ora alla Juventus, e probabilmente cestinato dopo il gran rifiuto.
Tornando a monte, il problema è che tutto questo ben di Dio – e ci riferiamo al cibo – è stato ritrovato laddove non doveva essere, ossia tra i rifiuti, scoperto da un operatore della Casalasca Servizi, che non ha naturalmente potuto ritirare il tutto in quanto “rifiuto non conforme”. L’indagine è partita presto e del resto a Casalmaggiore non è la prima volta che sprechi di questo tipo si verificano: in passato furono trovati anche pezzi di carne acquistata, stando alla data di impacchettamento presente sulla confezione, da poco tempo.
Il caso specifico registrato nelle ultime ore, tuttavia, suscita indignazione perché, come le Guardie Ecologiche Volontarie hanno appurato chiamando i volontari della San Vincenzo dè Paoli, l’associazione di beneficenza che si occupa di aiutare le famiglie indigenti o in difficoltà, proprio dalla San Vincenzo quei pacchi alimentare erano stati distribuiti poche ore prima. In sostanza, chi ha bisogno e viene accreditato, dopo una precisa verifica volta ad evitare di offrire un contributo ai cosiddetti furbetti che non ne hanno bisogno, si reca alla San Vincenzo dè Paoli e fa domanda: l’associazione in sé non rilascia denaro liquido ma offre aiuti, o pagando qualche bolletta di qualsiasi genere oppure distribuendo appunti pacchi alimentari. E’ dunque probabile che chi ha gettato via quel cibo avesse magari bisogno solo di essere alleviato della spesa di qualche bolletta: ma se così fosse, perché arrivare a questa forma di spreco?
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