Andrea Visioli: "Ringrazio Stassano, ma si è chiuso un ciclo. Guardiamo avanti"
"Semplicemente lo ribadisco si è chiuso un ciclo; ho altre motivazioni di cui Casalmaggiore se vorrà potrà fruire. Magari ci confronteremo e mi potrà dare una mano, grazie alla sua carica emotiva che riconosco e stimo"
CASALMAGGIORE – Grazie della mano tesa, ma la parentesi resta chiusa. E la Maratonina é già un evento importante e ben rodato che non ha bisogno della sua esperienza in materia. Andrea Visioli, organizzatore del Palio di Casalmaggiore, ringrazia il professor Carlo Stassano (col quale auspica un incontro privato per un confronto) ma tira dritto. Il Palio è stato quel che è stato, una manifestazione importante ma resta il ventre molle di una città ancora non in grado di apprezzare un certo tipo di manifestazione. Inutile tentare di rianimare un morto. Ieri è stata giornata di conti per Visioli. Il Palio ha chiuso con un saldo passivo di 27 euro. Limitati i danni, ma questo non fa che aumentare l’amarezza. Anche perché il guadagno del Palio sarebbe stato reinvestito in un progetto di ipotetico ‘salvataggio’ del Parco del Liceo da affidare direttamente ai ragazzi dell’Istituto Geometri cittadino. “Quando qualcosa non va bisogna lucidamente analizzarla e al contempo considerare il fatto che non va. Pensare alle manifestazioni anche dal punto di vista imprenditoriale. Speravo di raccogliere il necessario per l’idea di rigenerazione del parco a fronte dell’ipotizzato taglio delle piante dell’area che si affaccia su via Porzio con il nuovo PUT. Non è stato possibile. Si va avanti con altro. Non smetto di organizzare eventi perché a Casalmaggiore qualcosa non va. Li organizzo altrove al limite, dove questa sensibilità ancora c’é. Qui bisogna prendere atto che la sensibilità è poca. E’ Casalmaggiore che è mancata in partecipazione, nonostante l’immenso sforzo di tanti volontari, 42, a cui della corsa poteva pure non interessare nulla. Ma loro si sono messi a disposizione, hanno partecipato e collaborato. E’ grazie a loro che tutto è andato per il giusto verso: GEV, Protezione Civile, Carabinieri in congedo, semplici volontari, i miei ragazzi. Hanno tutti lavorato in maniera straordinaria per ricevere nulla. Così non si può andare avanti, anche per rispetto loro”.
Tornando alla lettera Visioli spiega tutte le motivazioni per cui la Maratonina può fare a meno di lui. Ci sono tanti giovani leve anche nella oscietà di Carlo Stassano le cui idee devono essere sviluppate e favorite. Far provare anche a loro a proporre ed organizzare, a partecipare. Il ciclo, spiega Visioli, di Visioli stesso a Casalmaggiore è chiuso. “Ringrazio apertamente il prof Stassano per la cortesia e la proposta di collaborazione. Nello specifico però la Maratonina è un evento che m’interessa più come atleta al limite, che come organizzatore. Il comune è ampiamente rodato nell’organizzazione e la macchina della Società di atletica, di cui in dicembre Stassano sarà nuovo Presidente, è collaudata e funzionale, con decine di tesserati a formare un’equipe coordinata ed in sinergia. Serenamente, siamo fuori tempo massimo: avremmo potuto collaborare anni fa; le strade hanno seguito gratificazioni ed esperienze diverse, per entrambi. Senza nulla togliere è per me più stimolante l’inedito, perché più difficoltoso, da sempre. La gratitudine viene da sé da parte di chi ne fruisce: le dimostrazioni di entusiasmo sono pubbliche. Rimane però sempre un’analisi da fare a freddo: intanto non si può e non si deve insistere in una proposta che non viene recepita a livello locale in maniera soddisfacente secondo i nostri standard, ed è una questione di rispetto dell’altro; in seconda battuta Qualità significa Sicurezza, conoscere e ripassare i rischi, anticipare soluzioni e condividere Piani operativi complessi che coinvolgono soggetti molteplici, e questo oggi ha costi alti, da cui non ci si può esimere. Tutto il resto leggasi improvvisazione, sappiamo pericolosa, prima di tutto per i partecipanti, non da ultimo per il responsabile della partita, che non è mai il Comune ma il Presidente della società che fa la proposta, la iscrive in un circuito provinciale o internazionale che sia. La Maratonina ha potenzialità enormi: potrebbe proporsi con dimensione mediatica diversa e riportare nelle Terre dei Gonzaga quelle migliaia di atleti che sono il pubblico dei grandi eventi che vediamo dietro l’angolo, quelli che seguono la riga per terra e che si accalcano dove c’è massa, perché massa fa evento. Non necessariamente di qualità però. L’Interflumina, grande realtà formativa e di diffusione, ha risorse giovanili fresche e motivate che hanno da dimostrare: credo sia nostro compito lasciar esprime loro che sanno innovare e centrare esigenze e richieste. É questo che intendo per ciclo”.
La corsa e i tracciati come forma d’arte, al solito l’atleta ed organizzatore ex CUS Parma e ora Eridano, porta un ragionamento filosofico nelle sue tesi: “Per chiarire – prosegue Visioli – sono profondamente convinto la vocazione sia una forma d’arte. L’analisi dei vari tracciati degli eventi da noi creati evidenziano proposte diverse, per scelta. Siamo noi organizzatori per primi che vogliamo divertirci; solo così si trasferisce il Messaggio. E perché non ci siano incomprensioni: ci prendiamo il merito della qualità che grazie ai Volontari inestimabili siamo riusciti a dipingere. Per esperienza e formazione cerchiamo di diffondere fortune che ci sono state concesse, le intuizioni e la cultura con cui la libera formazione ci ha forgiato. I Progetti soprattutto esteri che continuano sono ampiamente riconosciuti e gratificanti; però non si può fare tutto. Sono grato ad una Casalmaggiore in cui non smetto di crescere, vivo e produco. Ma bisogna ogni tanto tirare una riga. Prima ancora che educatore e moralizzatore – mestiere difficilissimo per cui serve grande trasparenza, continuità ed esempio – sono un imprenditore: e quando un prodotto finisce col segno “meno” meglio utilizzare gli ammortizzatori. Non essendo mai stato paracomunale per scelta mi sono abituato a trovare soluzioni e nuove direzioni col la bussola interiore, l’unica di cui mi fido. Per ora ho estinto un debito con la mia Città con eventi che sono performance d’arte, in cui i primi Attori sono proprio i fruitori dell’opera stessa, loro stessi artisti delle performance, che in quanto tale non è mai fallimentare. L’arte autentica poi ha sempre pochi spettatori, soprattutto in patria. É sempre stata la direzione del mio fare, diversamente se l’arte non riguardasse il sociale non mi interesserebbe neppure; non sarebbe nemmeno arte. Chi ha partecipato lo sa, come Atleta, come Organizzatore o Spettatore: ed ha portato a casa anche solo un respiro diverso. Ecco io sono grato a loro, che incontro per strada e mi salutano, complici. Semplicemente lo ribadisco si è chiuso un ciclo; ho altre motivazioni di cui Casalmaggiore se vorrà potrà fruire. Magari ci confronteremo e mi potrà dare una mano, grazie alla sua carica emotiva che riconosco e stimo”.
Addio al Palio dunque per ora, e addio ai progetti connessi. In fondo – è pensiero di Visioli – la città ha quel che si è costruito. Un profondo senso di individualismo e di vuoto difficile da colmare, soprattutto per chi cerca di costruire.
Nazzareno Condina