Cronaca

Abbandono, degrado, carcasse di piccioni: ex scuole di Salina così fan piangere il cuore

Le grandi aule dell’ex scuola sono infatti diventate il cimitero di centinaia di piccioni morti, le cui carcasse ammorbano l’aria col rischio di infezioni e malattie. Il tetto poi presenta già buchi giganteschi non escludendo l’ipotesi di un prossimo crollo disastroso e totale.

SALINA (VIADANA) – Nel lungo elenco di edifi pubblici in disuso e abbandonati non può sfuggire quello che rimane nella memoria collettiva di molte generazioni di viadanesi. Parliamo delle Scuole elementari di Salina frequentate da tanti bambini e ragazzi del luogo. Un edificio di straordinario valore architettonico e culturale, tanto è vero che è stato e rimane tuttora sotto la tutela dei Beni Architettonici e artistici  di Brescia.

Purtroppo a vederlo oggi fa piangere il cuore notando come giorno dopo giorno, anno dopo anno, stia deteriorandosi sempre più. Il Comune di Viadana, va precisato, non è rimasto con le mani in mano proponendo l’importante immobile in un progetto di alienazione attraverso un paio di vendite all’asta che sono andate tutte deserte. Il prezzo inizialmente abbordabile ha conosciuto un picco durante la gestione commissariale del prefetto Isabella Alberti. Recentemente è tornato in vendita con una base finanziaria di 60mila euro. Prezzo accessibile ma ignorato ancora una volta, nonostante il terreno attorno e un secondo edificio retrostante compreso nel lotto.

Ma ciò che spaventa eventuali compratori è soprattutto la mole di intervento strutturale che l’immobile richiederebbe una volta acquistato. A cominciare dall’indispensabile operazione di risanamento igienico. Le grandi aule dell’ex scuola sono infatti diventate il cimitero di centinaia di piccioni morti, le cui carcasse ammorbano l’aria col rischio di infezioni e malattie. Il tetto poi presenta già buchi giganteschi non escludendo l’ipotesi di un prossimo crollo disastroso e totale. Nel frattempo le porte e i cancelli della recinzione divaricati lasciano pensare che di notte il luogo possa rappresentare ritrovo ideale per gente poco affidabile. Un peccato davvero, perché l’edificio meriterebbe un altro destino. Situato su una collinetta, immerso nel verde, con due grosse pigne sul tetto (una mancante) ha la facciata costruita nello stile in uso nel periodo del Ventennio fascista. Forse per questo nessuno la vuole?

Ros Pis

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