Nuovo ecografo all'ospedale Oglio Po: "Ultima generazione, migliora qualità delle visite"
"Nel tempo tutti i medici dell’Unità Operativa - ha spiegato Ragni - acquisiranno la capacità di effettuare esami diagnostici non invasivi ai pazienti ricoverati. Un esame sempre più clinico e con finalità sempre maggiori di approfondimento internistico, come si conviene ad un moderno reparto di Medicina interna".
CASALMAGGIORE – Ci sono voluti due anni ma alla fine il primario di Medicina dell’Oglio Po l’ha spuntata e da martedì il reparto può usufruire di un ecografo di ultima generazione. Sembra impossibile da credere ma nel 2014, quando Giorgio Ragni ha preso possesso del ruolo, non aveva a disposizione uno strumento diagnostico così importante.
“L’azienda ospedaliera aveva indetto un concorso a cui hanno partecipato diverse società, dalle quali alla fine siamo riusciti ad avere l’apparecchiatura usufruendo di un fortissimo sconto” ha spiegato il Primario aggiungendo poi che dei circa 15 mila euro spesi, gran parte provenivano da privati cittadini, uno dei quali in particolare, omettendo volutamente nome e cognome, ha messo una buona fetta di denaro a titolo di ringraziamento per le cure ricevute. Il resto poi lo hanno erogato gli Amici dell’Ospedale Oglio Po (rappresentati da Claudio Toscani) che da tempo si distinguono per la capacità di raccogliere fondi finalizzati proprio all’acquisto di apparecchiature sanitarie con le quali fornire i reparti mancanti.
Quasi un paradosso quello di un’Azienda sanitaria che riceve i massimi riconoscimenti di qualità a livello internazionale per poi ricorrere alle donazioni di privati cittadini per sopperire alle carenze tecnico- strumentali. Giorgio Ragni, affiancato dal direttore sanitario Rosario Canino, dalla caposala di Medicina Anna Lisa Bernardelli a cui si sono aggiunti poi i medici di reparto Silvia Deregibus e Simone Bonardi, ha poi brevemente illustrato i vantaggi del nuovo ecografo, col quale non si dovrà più sottostare alle liste d’attesa della Radiologia, oltre al vantaggio di potersi avvicinare al letto del paziente senza più spostamenti e altri disagi.
“Nel tempo tutti i medici dell’Unità Operativa – ha spiegato Ragni – acquisiranno la capacità di effettuare esami diagnostici non invasivi ai pazienti ricoverati. Un esame sempre più clinico e con finalità sempre maggiori di approfondimento internistico, come si conviene ad un moderno reparto di Medicina interna. Questo l’obiettivo che ci eravamo prefissati – ha concluso il Primario che dirige anche un Day Hospital oncologico annesso al reparto con 12 posti letto – e realizzato grazie alla straordinaria generosità della popolazione e alla squisita sensibilità dell’associazionismo”.
Rosario Pisani