Cultura

Cicloturismo, 20 biciclette da Monza al Casalasco: "Terra bellissima"

I ciclisti monzesi hanno avuto modo di visitare il museo del Bijou: "Bellissimo, ha davvero attratto tutte le nostre attenzioni. Avete una gran fortuna ad avere un museo come questo" e poi, con l'ausilio delle GEV, guardare la città dall'alto dell'Acquedotto.

CASALMAGGIORE – Nell’era dell’utilizzo delle autovetture per percorrere cento metri e di argini maestri aperti anche d’estate al traffico promiscuo (Casalmaggiore- Roncadello) ad eccezione dei weekend – nonostante VenTo – parlare di cicloturismo può apparire un paradosso. Eppure c’é chi trova interessante percorrere la nostra terra di fiume e profonde golene in bicicletta. E’ quel che è successo ad un gruppo piuttosto nutrito di cicloturisti monzesi, una ventina, giunti sino a Casalmaggiore (in treno sino a Cremona e poi via argine sulle due ruote) per un fine settimana all’insegna del quieto vivere e della mobilità dolce. “Il tratto arginale è davvero interessante – spiega il responsabile, un cremonese trapiantato a Monza – sicuramente da valorizzare”. E non han percorso le vie di golena, gli immensi spazi che si aprono tra il fiume e il baluardo alle piene. Con VenTo tutti i percorsi ciclopedonali sul tratto arginale dovrebbero essere valorizzati ma c’è pure spazio per incrementare progetti legati al cicloturismo. Al gruppo di cicloturisti di Monza si è unito, nella mattinata di sabato, un gruppo un po’ meno numeroso giunto da Cremona, e intrattenuto dalla Pro Loco. I ciclisti monzesi giunti a Casalmaggiore hanno avuto modo di visitare il museo del Bijou sotto l’attenta guida di Zani che ha illustrato ad un pubblico molto attento le ricchezze del museo: “Bellissimo, ha davvero attratto tutte le nostre attenzioni. Avete una gran fortuna ad avere un museo come questo” e poi, con il prezioso ausilio delle Guardie Ecologiche Volontarie, guardare la città dall’alto dell’Acquedotto. Poi la visita a Palazzo Porcelli, la splendida struttura privata e ricca di storia (era un ex convento del ‘500). Ed il pernottamento, un gruppo a Santa Chiara e un gruppo al Luna Residence. Stamattina colazione, ultime visite – con un passaggio sulla tangenziale dei bambini – “Progetto apprezzato” che i monzesi studiano per il loro territorio, e poi la strada del ritorno, con fermata a Torricella del Pizzo per la visita dei musei in loco. A dare una grossa mano nell’organizzazione la Fiab Casalese. “Il cicloturismo – ci spiegano – é una risorsa importante per il futuro. L’importanza del lavoro di rete, dell’elaborazione di proposte strutturate è fondamentale”. Da parte del comitato Slow Town che ha accompagnato il gruppo di cicloturisti: “Due gruppi di cicloturismo, da Cremona e Monza nel week end, che contribuiscono all’economia locale. Hanno pranzato, cenato e fatto colazione nella Rete Negozi Amici, dormito in strutture locali, visitato Musei, Teatro, Biblioteca, guardato dall’alto sulla torre dell’acquedotto, visitato la tengenziale dei Bambini. Grazie a Giangiacomo Maroli della Proloco e Carlo Gardani delle GEV per l’assistenza e a Chiara Mina per l’ospitalità. Con il cicloturismo ci sono potenzialità enormi di sviluppo locale”. All’estero lo hanno capito da tempo e il cicloturismo, in paesi come Olanda e Germania, è una voce importante. Qui da noi, ancora un po’ di fatica la si fa. Nonostante il VenTo soffi.

Nazzareno Condina

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