Viadana, disabile cade in casa. "Il comune mi ha abbandonato"
“Da tempo immemorabile dicono che vengono a sistemare il bagno ma qui non si vede mai nessuno ed io per ripicca non pago l’affitto anche se sono solo 26 euro al mese"
VIADANA – L’altra notte Nadia Padova, una disabile molto conosciuta a Viadana, è caduta in casa rimanendo a terra un’ora e mezzo prima di riuscire a chiamare i soccorsi “Sono scivolata mentre uscivo dal bagno e avendo il cellulare sul letto c’e voluto tutto quel tempo a causa delle mie note difficoltà motorie”.
Nadia Padova è una donna di 54 anni che una grave malattia costringe su una carrozzella. Ultimanente le sue condizioni si sono aggravate a causa di una stenosi alla colonna vertebrale (in pratica il liquido non scende più nelle gambe). L’appartamento comunale in cui vive, 45 metri quadri, ha spazi troppo angusti e per recarsi in bagno deve scendere dalla carrozzella, sia per la presenza di un gradino sia per la porta troppo stretta. Dovendo “arrangiarsi “ in qualche maniera ecco che si sposta appoggiandosi con le mani ad una sedia che le fa da sostegno mettendoci un tempo eterno per compiere pochi passi.
Purtroppo può capitare di inciampare e cadere a terra come la notte scorsa. Oltretutto vivendo da sola, del resto l’appartamento non potrebbe ospitare altre persone, non ha nessuno a cui poter chiedere aiuto se il telefono è in una posizione lontana dalle sue mani. Per fortuna quando è riuscita a chiamare il 118 , dopo quasi una novantina di minuti si era gia rialzata e i sanitari le hanno riscontrato solo una leggera distorsione all’alluce del piede non ritenendo necessario nememno il trasporto al Pronto soccorso.
”Stavolta mi è andata bene ma se mi fossi fatta del male veramente, o fossi svenuta?” si chiede Nadia Padova che attribuisce quanto avvenuto ai ritardi del Comune. “Da tempo immemorabile dicono che vengono a sistemare il bagno ma qui non si vede mai nessuno ed io per ripicca non pago l’affitto anche se sono solo 26 euro al mese. Quando vado il Municipio a lamentarmi sembra che ognuno scarichi la colpa sugli altri. Ma io in un ambiente cosi non riesco a vivere. Almeno quello di togliermi le barriere architettoniche come i gradini, penso sia un mio diritto” si sfoga la disabile che annuncia di avere inviato un’esposto a chi di dovere.
Rosario Pisani