Cronaca

Parco, interviene la maggioranza. Ruberti: "Nessun progetto esecutivo"

Nella cartina (che pubblichiamo, ndr) si capisce la ripiantumazione da effettuare in caso di realizzazione. La parte azzurra evidenzia l'area prelevata, quella bianca il parcheggio esistente. La raccolta firme va avanti.

CASALMAGGIORE – Parco Romani, interviene il presidente della Commissione che ha lavorato sul Piano Urbano del Traffico, il consigliere Pierfrancesco Ruberti. E lo fa a margine dell’annuncio della Pro Loco di Casalmaggiore che raccoglierà le firme contro l’abbattimento delle piante, e contro il progetto di parcheggio sul lato del Parco che guarda a via Porzio. Non vi è ancora alcun progetto esecutivo (solo un’ipotesi d’intervento dunque). In caso di realizzazione del progetto, come già segnalato nel VAS, l’area che resterebbe verrebbe ripiantumata.

“Per dare informazione corretta – scrive Ruberti – considerato che la Pro Loco è organo terzo a servizio di tutti, allego stralcio della planimetria dove si evince chiaramente quanto del parco verrebbe prelevato e quanto parco rimarrebbe. Preciso che allo stato attuale delle cose non vi è alcun progetto esecutivo approvato e neanche in via di approvazione. Nella cartina (che pubblichiamo, ndr) si capisce la ripiantumazione da effettuare in caso di realizzazione. La parte azzurra evidenzia l’area prelevata, quella bianca il parcheggio esistente”. Nessun progetto esecutivo dunque, ma solo un’ipotesi che verrà discussa quando il PUT approderà in Consiglio Comunale. Non si evince quante sono le piante che verranno – ipoteticamente – abbattute per far spazio al parcheggio, ma si dice che le essenze tolte verranno reintegrate nella parte di parco che resta.

L’area azzurra della cartina comunque è quella a più alta concentrazione di piante ad alto fusto del parco. La raccolta firme – partita ieri sera in forma cartacea e ieri mattina (con 66 firme raccolte sul web, in change.org) – comunque va avanti. Oltre alla Pro Loco, è possibile firmare all’edicola Portobello, all’immobiliare di Andrea Visioli in via Bixio e da Fotorastelli in via Favagrossa. Altri punti di raccolta saranno attivati in giornata. “Ripetiamo – sottolineano gli estensori della petizione – si può pensare ad un progetto che non sacrifichi nessuna parte del parco e nessun albero. La raccolta firme va proprio in questo senso. Il parco va riqualificato, e non aperto alle auto e ai parcheggi”.

Da registrare, sempre nella giornata di ieri, la presa di posizione di Persona Ambiente di Damiano Chiarini che, oltre ad appoggiare la petizione, fa sapere che: “Gli alberi abbelliscono le strade, ogni giorno una sola pianta riduce l’inquinamento di 100 automobili, rendono più vivibile la città e migliorano la qualità della vita”. Altro intervento di peso quello dell’ex presidente della Federazione Italiana Canoa Turistica, il casalasco Arcangelo Pirovano: “Il parco sarà trascurato, però le piante ossigenano indipendentemente, abbassano l’inquinamento e riducono il calore. Mi sia consentito di esprimere democraticamente il mio dissenso”.

Altra presa di posizione quella dell’ex consigliere comunale Andrea Visioli, che spiega di un altro ‘pericolo’: “Un’idea – spiega Visioli – da bloccare sul nascere con un’azione dal basso che si autodetermini. Parcheggi qua e là sotto gli alberi con slalom gigante e al primo rametto di autopotatura del secco come avviene da qualche miliardo d’anni verranno sacrificate per pericolosità dimostrata. Il parco va riqualificato va curato va cimato e sfrondato. Mica asfaltato. Basta copiare quello che fanno nel 99.9% delle città d’Europa! Un’idea anacronistica quella del parcheggio”.

Anche a sinistra il dibattito è aperto tra le posizioni più soft (Casalmaggiore la Nostra Casa) che propone un progetto alternativo (senza strada, col sacrificio di sette piante ed autobloccanti al posto dell’asfalto) e chi chiede che non si sacrifichi nessuna pianta per fare spazio ai parcheggi. La discussione, insomma, è aperta. Resta, sostanzialmente, la discussione su un’ipotesi d’intervento che attende di essere discussa.

E, a proposito di ipotesi, nei prossimi giorni sempre relativamente al PUT e a un’altra ipotesi (quella di riaprire al doppio senso di marcia via Favagrossa) potrebbe aprirsi la terza raccolta firme, dopo quella del parco e quella del no all’espansione dell’area Conad. A preannunciarla Gabriella Carinelli (edicola Portobello): “Il doppio senso di marcia in via Favagrossa non ha alcun senso – spiega – per la sicurezza di chi va in bici e per noi commercianti. Raccoglieremo firme anche qui, insieme agli altri negozianti”.

Nazzareno Condina

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