Nuovi metodi pubblicitari: un necrologio colorato per ricordare mostra di Giusepon
"Gli Amici in ricordo di Giuseppe Raineri (Giusepon) inaugurano una mostra in memoria sabato 3 settembre in piazza Garibaldi alle ore 17.30". Si tratta quindi di un quanto mai originale metodo pubblicitario per ricordare la rassegna che per il grande ed eclettico artista locale gli amici hanno deciso di allestire.
CASALMAGGIORE – Spicca per il suo colore violaceo sul famoso “muro del pianto” che i casalaschi conoscono quale luogo dove andare a leggere i manifesti funebri, all’angolo tra via Cavour e piazza Garibaldi. Il necrologio però attira e incuriosisce, a parte il colore, soprattutto perché si parla di una persona che è scomparsa da più di un anno.
“Gli Amici in ricordo di Giuseppe Raineri (Giusepon) inaugurano una mostra in memoria sabato 3 settembre in piazza Garibaldi alle ore 17.30″. Si tratta quindi di un quanto mai originale metodo pubblicitario per ricordare la rassegna che per il grande ed eclettico artista locale gli amici hanno deciso di allestire. Oltre ai quadri, molti dei quali bizzarri e strani, ci saranno disegni, sculture tra cui quella straordinariamente curiosa del chiodo: si tratta del ritratto di Giuseppe Garibaldi che Giusepon era riuscito a incidere sulla punta di un chiodo. Non sulla capocchia, che pure costituisce uno spazio limitatissimo, ma sulla punta vera e propria.
Come abbia fatto rimane un mistero e va catalogato come una delle tante portentose realizzazioni di questo strano e difficilmente classificabile personaggio. Per vedere la faccia di Garibaldi sulla punta del chiodo occorre munirsi di una lente d’ingrandimento grazie alla quale il viso dell’eroe dei due mondi appare in tutta la sua magnificenza. L’opera, che sembrava essere sparita e che invece è stata gentilmente messa a disposizione da parte del fratello, ha ricevuto a suo tempo persino l’ufficialità del Corriere della Sera con un articolo pubblicato con tanto di foto esplicative. Ma tale capolavoro non sarà ovviamente l’unico esposto alla mostra.
Rosario Pisani