'Salviamo il parco della scuola Romani': il testo della petizione
"Non riusciamo a capire come questo parco e le sue piante che sono una ricchezza di tutti per alcuni diventino un problema da eliminare. Una volta fatto il danno, non sarà più possibile tornare indietro. I parchi si rigenerano non si abbattono".
CASALMAGGIORE – ‘Salviamo il parco della scuola Romani’. Pronta la petizione per evitare il taglio delle piante paventato dal nuovo PUT nel parco, lato via Porzio, dal progetto che vede l’ipotesi di realizzazione di un parcheggio e della strada di collegamento tra via Marconi e la stessa via Porzio. Questo il testo: “Il nuovo PUT (Piano Urbano del Traffico) di Casalmaggiore prevede l’abbattimento di piante e l’apertura di una strada in mezzo al Parco della Scuola Romani per ricavarci un parcheggio auto. Non possiamo permetterlo. Il Parco pubblico di Via Trento é a due passi da Piazza Garibaldi, è l’unico parco rimasto nel centro storico. E’ una fortuna avere un parco praticamente nel centro di Casalmaggiore. Tra un po’ quelle piante che hanno impiegato decenni per crescere verranno abbattute e il parco tagliato in due da una strada per fare posto a qualche parcheggio. Non riusciamo a capire come questo parco e le sue piante che sono una ricchezza di tutti per alcuni diventino un problema da eliminare. La cosa è ancora più grave perchè in questo caso, una volta fatto il danno, non sarà più possibile tornare indietro. I parchi si rigenerano non si abbattono. Firma e fermiamoli prima che sia troppo tardi ! Grazie”. La petizione sarà lanciata su change.org per i naviganti del web e, nella forma cartacea, messa a disposizione dei cittadini che vorranno firmarla in alcune attività commerciali della rete dei negozi Amici della città dei bambini. “Stiamo approntando il tutto – spiegano i promotori – ce lo stanno chiedendo in tanti”. Nei prossimi giorni verrà diffuso l’elenco delle attività commerciali dove sarà possibile firmare. “Chiediamo una mano a chiunque volesse prendere i moduli. Puntiamo a raccogliere più firme possibili da presentare poi in comune, prima che il PUT venga discusso”.
Nazzareno Condina