Cronaca

Il Cip diventa ente di diritto pubblico. Stassano: "Una soddisfazione anche nostra"

"Grazie a Luca Pancalli che da moltissimi anni lotta per questo grande sogno che darà definitiva stabilità al movimento nazionale per una sempre maggiore visibilità e concretezza di interventi nei comparti del Socio-Sanitario e della Scuola"

CASALMAGGIORE – C’è un po’ di Casalmaggiore nella trasformazione del CIP (Comitato Italiano Paralimpico) in ente di diritto pubblico. Anni di lotte, di promozione sportiva portata avanti con grande coraggio ed ottimismo dall’atletica Interflumina. Anni in cui sport e disabilità sono diventati elemento caratterizzante e fondamentale dell’attività sportiva dell’associazione che opera nel territorio.

“Mi fa particolarmente piacere – spiega il professor Carlo Stassano – sottolineare l’importante notizia: il Consiglio dei Ministri, grazie alla sensibilità del Parlamento e del Governo che quando vuole si attiva alacremente e con ampia visione rivolta al welfare del nostro Paese, ha approvato, con decreto, la trasformazione del Cip (Comitato Italiano Paralimpico) in Ente Pubblico. Dal lontano 1987, con l’affiliazione all’allora FISHa (Federazione Italiana Sport Handicappati), l’Interflumina lotta con fiducia ed entusiasmo per i Diritti delle Persone affette da Disabilità e per i Diritti  dello Sport per Tutti, Sport quale ambito di gioia, di vita, di autonomia, di riscatto per tutti, quindi anche per chi si trova a vivere condizioni di svantaggio dal punto di vista Fisico od Intellettivo Relazionale. E l’Interflumina, che dal 1987 prosegue questo suo impegno collaborando con le importanti Realtà Sociali quali la Cooperativa Sociale Onlus “Santa Federici”, la Comunità  “I Girasoli”, la Cooperativa Sociale “Agorà”, ma anche le realtà scolastiche del nostro Comprensorio, proprio quest’anno ha dato vita al CASP (Centro di Avviamento allo Sport Paralimpico del CIP) al fine di essere ancora più vicina e presente a tutti i bisogni di quelle Famiglie che possono trovare, nella nostra organizzazione, opportunità di sostegno ai Loro Figli in situazione di svantaggio. Tutto ciò è possibile farlo solo se alle Persone che negli anni, Leo Vighini, Di Nunno, Giuseppina Mantovani, Vanni Zardi, Laura Bassetti, Federica Passera, Giovanna Nieddu, Angelo Serra, Angelo Bassi, Marco Falchetti, Lorenzo Borrini, Marco Zani, Sebastiano Fortugno, hanno vissuto con sincera passione ed affinità i temi della disabilità, viene offerta costante fiducia, vicinanza, incoraggiamento da parte di chiunque – tra i Soci od i Cittadini – voglia riconoscere nella solidarietà il passaggio prezioso della propria esistenza.

Grazie al Presidente CIP Luca Pancalli che da moltissimi anni, soprattutto dal passaggio della FISD (Federazione Italiana Sport Disabili) al CIP (luglio 2004) avvenuto per suo merito, lotta con tutte le sue forze, la sua intelligenza, la sua preparazione, la sua passione e la sua espezienza di Atleta (prima Pentathleta del CONI, poi – caduto da cavallo – olimpionico Paralimpico del nuoto) per questo grande sogno che darà definitiva stabilità al movimento nazionale per una sempre maggiore visibilità e concretezza di interventi nei comparti del Socio-Sanitario e della Scuola”.

“Non poteva esserci viatico migliore in vista dei prossimi Giochi Paralimpici di Rio de Janeiro – commenta Luca Pancalli sul sito del comitato paralimpico – rinnovo la mia soddisfazione per un momento epocale, sognato da molti anni, rincorso con impegno e tenacia quotidiani: il riconoscimento del CIP quale Ente Pubblico, non è un passaggio solo formale, ma un atto politico sostanziale, di cui ringrazio sentitamente il Parlamento ed il Governo. E’ stata riconosciuta la dignità di un movimento che opera a vantaggio della collettività, che svolge ruolo attivo quale parte di welfare di questo Paese. Oggi non si chiude un percorso, se ne apre uno: grazie a questa nuova veste giuridica, che ci equipara, di fatto, al CONI, sarà più agevole ed efficace l’interlocuzione del Comitato Italiano Paralimpico con pezzi dello Stato attivi nel comparto socio-sanitario e con la scuola, per dare impulso sull’intero territorio nazionale a progetti di promozione e avviamento alla pratica sportiva delle persone con disabilità. Senza dimenticare l’attività strettamente agonistica e le azioni a supporto degli atleti top level interessati dalla partecipazione ai Giochi Paralimpici, in primis, ma anche alle maggiori competizioni internazionali, e il sostegno a tutte le Federazioni, Discipline Associate, Enti di Promozione e Associazioni Benemerite riconosciute dal CIP. Da oggi, quello che era il sogno visionario del movimento paralimpico, quello della piena integrazione attraverso lo sport e delle pari opportunità per tutti i disabili, diventa presa di coscienza e istanza pubblica, un’assunzione di responsabilità collettiva. Ora non ci resta che festeggiare con una Rio paralimpica scoppiettante, che sia in grado di regalarci non solo medaglie, ma anche quel messaggio di straordinaria normalità che solo lo sport può garantire”.

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