Cronaca

Ciao Caccia: tra stadio e San Pietro, Viadana saluta la bandiera del suo rugby

A don Antonio Censori, parroco di San Pietro, il difficile compito di celebrare le esequie, a cura delle onoranze funebri Roffia, e trovare parole di conforto per Andreaa, compagna di Cristiano, Eduardo e Alessia, i figli, e per Roberta e Romano, i genitori.

Nella foto un momento dei funerali

 

VIADANA – Intensa e commovente partecipazione da parte della gente che ha presenziato numerosissima venerdì mattina ai funerali di Cristiano Zaffanella, l’indimenticabile ex giocatore di rugby. Già qualche tempo prima dell’inizio dei funerali numerose pattuglie della Polizia locale tenevano sotto controllo strade e incroci onde evitare incolonnamenti.

Nel corridoio degli spogliatoi dello stadio di rugby la salma del defunto ha trascorso tutta la nottata dentro la bara di legno circondata dal silenzio. Quasi in contrasto con le grida di sostegno dei tifosi ai tempi in cui il potente atleta correva sull’erba, conquistando tutti quei punti di cui ancora oggi detiene il record. In attesa del parroco i parenti bisbigliavano sulle ipotesi di un decesso così improvviso che aveva strappato alla vita un uomo di 48 anni. “L’esito dell’autopsia si conoscerà tra 60 o 90 giorni, ma cosa cambierà sapere di cosa è morto? Tanto lui non ritornerà più”.

Nella foto la bara portata a spalle allo stadio del rugby
Nella foto la bara portata a spalle allo stadio del rugby

Poi alle 9,30 di venerdì, all’arrivo di don Antonio Censori, il cuscino di rose gialle è stato spostato e la cassa innalzata sulle spalle possenti di altri giocatori per percorrere un tratto di campo erboso, sotto le tribune prima di intraprendere il tragitto, a piedi sino alla Chiesa del Castello dove moltissima altra gente era in attesa dell’inizio del rito vero e proprio. Dietro al feretro, e poi nei primi banchi della chiesa, il papà e la mamma e poi la compagna con i dirigenti e i parenti tutti, e ancora i tantissimi amici, conoscenti, i componenti del team del rugby in maglietta nera e i tantissimi amici che con “Caccia” (questo il suo soprannome) avevano un rapporto strettissimo.

Un saluto commosso alla bara, prima che lasciasse lo stadio, lo aveva tributato l’assessore allo sport del Comune di Viadana Massimo Piccinini, mentre in disparte, paralizzato da un dolore infinito, si trovava Giovanni Fava, assessore regionale molto amico dello scomparso. “Io non conoscevo personalmente Cristiano anche perché frequentava poco la chiesa. Però notavo che ultimamente portava i suoi piccoli bambini all’oratorio e questo rivela il suo buon carattere, convincendoci che lui adesso si trovi al posto giusto” ha spiegato il parroco.

Poi il sacerdote si è affidato alle letture evangeliche per riproporre i conosciuti raffronti sulla volontà di Dio, sui suoi disegni imperscrutabili e sul destino che attende ciascuno di noi. Alla fine della Santa Messa, lunghi abbracci con i parenti da parte della gente che ha voluto trasmettere alla famiglia Zaffanella tutta la solidarietà e la partecipazione ad un dolore e ad un lutto che farà sicuramente fatica a rimarginarsi. Alla fine il mezzo funebre della impresa Roffia è partito per Mantova dove il corpo di Cristiano Zaffanella è stato cremato.

Rosario Pisani

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