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Olimpiadi in rosa, Casalmaggiore avrà comunque una medaglia

Comunque vada la Pomì Casalmaggiore avrà una delle sue valchirie in finale (e l'altra comunque a lottare per il metallo meno nobile, ma pur sempre importante)

Nella foto da sinistra Lloyd e Stevanovic (foto Rubin, LVF)

CASALMAGGIORE – Comunque vada, nel volley femminile una medaglia la portiamo a casa. E poco conta la pena (è il caso di parlar di pena) legata al fatto che non sarà appuntata all’italico petto di qualcuna delle nostre d’azzurro vestite. Sulla nostra (pessima) figura ci sarà tempo per le analisi. Intanto ci godiamo quel che resta. E quel che resta ha l’energia di ‘Jole’ the wall Stevanovic e la fantasia di Carli Lloyd. Oggi alle 18 infatti si sfideranno in semifinale, Serbia (una delle sorprese di queste olimpiadi, anche se tra gli addetti ai lavori questo risultato era molto più di una speranza) e i campioni in carica degli Stati Uniti. I due team si sono già scontrati nella precedente fase, e sono stati gli Stati Uniti a prevalere (3-1). Ma una semifinale è una semifinale, si riparte da zero. Comunque vada la Pomì Casalmaggiore avrà una delle sue valchirie in finale (e l’altra comunque a lottare per il metallo meno nobile, ma pur sempre importante). Una soddisfazione comunque per tutti gli appassionati ed i sostenitori del volley rosa che si divideranno tra sostenitori di Jole e quelli che faranno il tifo per Carly. Per la propensione, anche questa italica, di schierarsi con il Davide contro il Golia, sospettiamo che molti saranno i sostenitori Serbi in queste lande. E se alle due ormai adottive figlie di questa terra aggiungiamo che la necessaria rifondazione del volley azzurro partirà da Tirozzi e Guerra, fresche convocate per lo stage legato alle qualificazioni europee, ecco che il cerchio si chiude. Una qualche soddisfazione, da queste parti e nonostante tutto, ancora resta. E – benché non sia azzurro – è comunque rosa il suo colore.

Nazzareno Condina

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