Cronaca

Fausto Desalu, cento metri straordinari e poi vince la tensione

Peccato, perché i primi cento metri sono stati straordinari. Sono stati lo specchio delle reali potenzialità del suo fisico esplosivo. Poi qualcosa si è fermato, le gambe sono apparse un poco più pesanti e da dietro è stato recuperato e superato.

CASALMAGGIORE – Non riesce il ‘miracolo’ a Fausto Desalu nella batteria dei 200. 20.65, un tempo non all’altezza delle sue reali possibilità. Gioca brutti scherzi la tensione, oltre alla sfortuna di un sorteggio che l’ha visto partire in prima corsia, la meno amata dai velocisti perché, come ci spiega uno di loro “E’ la corsia in cui non hai piena libertà di corsa, devi essere attento a tutto, anche al cordolo”. Alta tensione dicevamo, già prima della partenza. La ‘macchina’ Desalu è più umana di quanto lo si credesse. Prima Olimpiade, tutti gli occhi puntati addosso, un effetto, quello dello stadio e del momento, che lo ha probabilmente un po’ frenato. Peccato, perché i primi cento metri sono stati straordinari. Sono stati lo specchio delle reali potenzialità del suo fisico esplosivo. Poi qualcosa si è fermato, le gambe sono apparse un poco più pesanti e da dietro è stato recuperato e superato. “Ha sofferto quella prima corsia – ci racconta un Carlo Stassano che nonostante un po’ di delusione non perde il sorriso – peccato, perché era anche partito bene”. Un errore di strategia quella prima parte un po’ tirata? “No – spiega Stassano – perché lui quel ritmo ce l’ha nelle gambe, lo ha anche fatto vedere, è capace di tenerlo dall’inizio alla fine. E’ partito bene ed era giusto partisse così, poi l’emozione lo ha frenato. E’ giovane, ed è un atleta straordinario ed avrà tempo per rifarsi. Non deve arrendersi, ci mancherebbe! Grazie Fausto, comunque”. L’emozione di vedere un atleta Casalasco alle Olimpiadi non capita spesso. Nell’atletica non era capitato mai. Fausto Desalu ha rotto l’incantesimo. Il primo ad essere fortemente dispiaciuto è lui, come traspare dall’intervista nel post gara. Non cerca giustificazioni ma quel 20.65 non può certo soddisfarlo. Sarà per le prossime gare. Duro a dirsi, a ‘corsia’ ancora calda, ma fa parte della vita. Resta la soddisfazione di esserci arrivato nell’olimpo dei migliori atleti al mondo di specialità e l’impressione, per chi lo ha seguito che quando riuscirà a governare del tutto la propria emotività, sarà destinato a grandi imprese. Alla sua età si può solo crescere. E quei primi cento metri corsi da freccia nel vento fanno ben sperare per il futuro.

Nazzareno Condina

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