Sabbioneta, 'Il pasticcio' con Marco Cagnolati e Arturo Seidenari riproposto al pubblico
Lo stile casto-amatoriale-sperimentale del regista Sabbioni porta a termine un film che a distanza di tempo trasmette anche le emozioni del ricordo di una società che in pochi anni è scomparsa
SABBIONETA – A 23 anni di distanza dalla sua realizzazione, ‘il Pasticcio’ torna ad essere proiettato a Sabbioneta il 26 agosto. L’episodio venne proiettato in prima visione nel 1993 al “Cinema Teatro Zenith” di Casalmaggiore: “Un film – come racconta l’attore Marco Cagnolati – modello di produzione rapido per realizzare una serie televisiva con noti attori, esperti che non necessitano di un copione da imparare, ma della sola traccia. Il progetto si è concluso con questo episodio con MarKagnolaty, Arturo Seidenari, Cristiano Brighenti, Tito (Italo Aroldi), e Gigi Bonfatti Sabbioni. Fotografia Licia Bonfatti Sabbioni. Girato in presa diretta dal regista per adeguarlo al linguaggio contemporaneo, narra di un padre che non può lasciare al figlio alcuna eredità e perciò si scatena una strategica azione in combutta con altri complici che rende l’idea di come nasce il profilo prima del delinquente e poi dell’assassino. In nome della sopravvivenza in un mondo lurido-sociale che pulito non diverrà mai, avvengono le dinamiche che spingono alla progettazione di un omicidio. L’interpretazione di Markagnolaty consumato attore formatosi all’Academia di Belle Arti di Bologna raggiunge il “Duende” il momento in cui l’attore non recita più perché diventa il personaggio. Seidenari, attore suicidatosi nel 2010, recita in modo più teatrale, ma ugualmente efficace nella resa della performance. Brighenti è perfettamente affine all’interpretazione del Markagnolaty, mentre Tito nella recitazione riesce ad estrarre il lato ironico. Supportato da recitazioni di pregio, lo stile casto-amatoriale-sperimentale del regista Sabbioni porta a termine un film che a distanza di tempo trasmette anche le emozioni del ricordo di una società che in pochi anni è scomparsa assieme agli ormai superati modi di vivere, rapportarsi e comunicare”.
Rosario Pisani