Martignana, bilancio 2017 congelato. Gozzi: "Colpa di chi c'era prima". Fazzi: "Falso"
Su questo tema ha risposto Fazzi, che fu sindaco proprio prima di Gozzi, ribadendo che “né nell’amministrazione Fazzi né in quella precedente di Sbernardori, un bilancio è mai stato chiuso in passivo. Sempre in attivo o in pareggio. E’ inutile dare la colpa a chi c’era prima".
MARTIGNANA DI PO – Ancora un consiglio comunale molto caldo, ancora toni accesi, ancora la minoranza all’attacco e la maggioranza che si è detta tranquilla, rispedendo al mittente le accuse e in qualche caso promettendo di capovolgerle. A Martignana di Po, venerdì sera in consiglio, si è parlato soprattutto di bilancio e della sentenza della Corte dei Conti che ha mandato ko il comune dopo un esposto dell’ottobre 2014 (“il primo di sei” aveva precisato la minoranza) che rischia di mettere in seria difficoltà la gestione finanziaria e del bilancio.
Da lì si è partiti anche se inizialmente vi è stato un momento di fair play, forse l’unico, con il sindaco Alessandro Gozzi che si è complimentato in modo sincero con Domenico Fazzi, oggi capogruppo di minoranza ma già primo cittadino, per la sesta laurea conseguita nei giorni scorsi. “Ho altre due comunicazioni da fare – ha detto Gozzi – . La prima la conoscete già e riguarda la decisione della Corte dei Conti; la seconda invece è un’ulteriore sviluppo di questa: è infatti arrivata la sentenza definitiva che ci condanna per il 2017 a una sorta di congelamento del bilancio. Non potremo dunque assumere personale, verranno tolti soldi dal fondo di solidarietà, non potremo accendere mutui. E’ una situazione già vissuta nel 2014, sempre per il mancato rispetto del Patto di Stabilità, che qui viene riproposta perché, secondo la Corte dei Conti, i famosi debiti fuori bilancio, pur saldati tra il 2014 e il 2016, hanno portato ad una irregolarità che dovremo pagare ricalcolando il gap rispetto al Patto di Stabilità 2013. In realtà valuteremo se fare ricorso, perché già nel 2014 abbiamo subito la stessa sanzione e ci sembra eccessivo pagare due volte per lo stesso errore”. Gozzi è a sua volta andato all’attacco della minoranza. “Ribadiamo che questa situazione debitoria è figlia delle precedenti amministrazioni. E dato che di commissariamento per ora non vi è ombra, siamo pronti a spendere i tre anni che ci restano di mandato per dimostrare questa nostra convinzione”.
Su questo tema ha risposto Fazzi, che fu sindaco proprio prima di Gozzi, ribadendo che “né nell’amministrazione Fazzi né in quella precedente di Sbernardori, un bilancio è mai stato chiuso in passivo. Sempre in attivo o in pareggio. E’ inutile dare la colpa a chi c’era prima: siete in sella da sette anni e mezzo e questa scusa inizia a stancare. Non approvate un bilancio in pareggio dal 2012”. E’ andata giù duramente anche Anna Pasquariello, consigliere di minoranza esperta di contabilità. “Continuate a non rispondere alle mie domande – ha fatto intendere – ma vorrei capire come mai certi errori, come i debiti segnati fuori bilancio, non sono stati visionati e segnalati né dal segretario né dal revisore dei conti. Continuate anzi a ripeterli”.
I toni qui si sono alzati perché Gozzi ha ritenuto un semplice errore tecnico, già mendato, quello dei debiti segnati fuori bilancio, mentre Pasquariello ha spiegato che, stanti i vari esposti in fieri, la tempesta è solo all’inizio. “E sull’errore tecnico siamo d’accordo – ha insistito Pasquariello – e infatti ve lo abbiamo sempre segnalato, venendo però puntualmente derisi in consiglio”. Tra i passaggi sui quali il consigliere di minoranza ha chiesto spiegazioni anche il “buco” da 223mila euro legato a Casalasca Servizi. “La sua è una domanda trabocchetto – ha tagliato corto Gozzi – ma verificheremo”. Un clima insomma avvelenato, anche se per pochi intimi: l’aula consiliare, infatti, era praticamente semideserta, mostrando che il paventato rischio di commissariamento, o comunque i problemi a bilancio, sembrano appassionare poco la cittadinanza.
Giovanni Gardani