Cronaca

Velox: 20mila multe in 5 mesi a Martignana e Castelleone "E si superano i 200 km/h"

Una vera e propria ecatombe di automobilisti quanto meno distratti che sfrecciano sotto gli impianti, nonostante i numerosi segnali che avvertono del limite a 90 km/h. Evidentemente però, va detto, c'è la consapevolezza di aver esagerato: sono solo una sessantina i ricorsi.

MARTIGNANA DI PO – Due impianti di controllo della velocità e già 20mila multe scattate, per il superamento dei limiti di velocità: parliamo per la precisione dei velox di Martignana di Po sull’Asolana e di Castelleone sulla Paullese, entrambi entrati in funzione il 15 febbraio scorso e gestiti dall’Amministrazione provinciale. In poco più di cinque mesi, insomma, un numero smisurato di contravvenzioni. Senza dimenticare naturalmente i controlli con il Velomatic e il Falco, postazioni mobili assegnate agli uomini della polizia provinciale.

Una vera e propria ecatombe di automobilisti quanto meno distratti che sfrecciano sotto gli impianti, nonostante i numerosi segnali che avvertono del limite a 90 km/h. Evidentemente però, va detto, c’è la consapevolezza di aver esagerato. Secondo quanto confermato dal comandante della polizia Provinciale Mauro Barborini infatti, sono solo una sessantina i ricorsi, davvero pochi, spesso di chi ritiene di dover essere perdonato perché il limite è stato superato di poco.

“Sono stati registrati anche numerosi record i velocità, alcuni davvero pazzeschi – spiega Barborini – . Per esempio più macchina in diversi periodi della giornata hanno toccato anche i 200 km/h, nonostante la strada Asolana in quel punto sia stretta. In particolare è accaduto nelle ore notturne e nei fine settimana, quando il traffico è teoricamente inferiore, ma il pericolo rimane alto”. E quando, per la precisione dalle ore 22 alle 7 del giorno dopo, la multa lievita del 30%. Un bel gruzzolo quello ottenuto dalla Provincia: 20mila multe per una media di 8o euro per ciascuna contravvenzione (ma vi sono state anche multe record da oltre 700 euro) fa 1 milione e 600mila euro. Un bel tesoretto ma dalla Provincia di Cremona negano che la volontà sia quella di fare cassa.

Giovanni Palisto 

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