Galli replica sul referendum alle minoranze: "Chi è causa del suo mal..."
"Chi oggi gioca a fare il paladino della democrazia, quando amministrava, si è ben guardato dal fare ricorso alla partecipazione, anche non redigendo i regolamenti che l’avrebbero resa, non solo possibile, ma applicabile" spiega il primo cittadino.
RIVAROLO MANTOVANO – “Dopo molte interpretazioni ben poco oggettive e ricostruzioni disinvoltamente fantasiose, mi vedo costretto a spiegare la realtà dei fatti in merito alla questione del referendum popolare per l’uscita da Foedus, facendo chiarezza rispetto alle affermazioni strumentali, che rimbalzano quotidianamente sulla stampa per bocca del gruppo consiliare di minoranza”.
Parte da qui la replica alle minoranze da parte di Massimiliano Galli, sindaco di Rivarolo Mantovano. “È altresì chiaro – prosegue il primo cittadino come – che gli attacchi personali, rivolti a me e alla mia maggioranza, mal si sposano con la normale e costruttiva dialettica amministrativa che, nell’interesse generale della Comunità, dovrebbe svilupparsi dentro e fuori il Consiglio comunale. E a proposito di Consigli comunali, ne è stato appositamente convocato uno il 16 giugno, per dibattere la trattazione della petizione e della mozione del Consigliere Milani (poi ritirata) in esito alla quale si è deliberato l’approvazione di una mozione, proposta dal Capogruppo di maggioranza Gianfranco Paroli, che “impegna la Giunta Comunale a sottoporre all’attenzione del Consiglio una proposta di modifica delle norme contenute nel Titolo II, Capo III, dello Statuto Comunale, per prevedere l’introduzione di organismi stabili di partecipazione popolare e l’introduzione di un unico regolamento di attuazione delle molteplici forme di partecipazione popolare, in cui è evidentemente ricompresa anche la regolamentazione del referendum popolare”. E qui spiace sottolineare il livello opinabile delle argomentazioni messe in campo dai consiglieri di minoranza nei confronti di Paroli, oggetto di ingiustificati attacchi, soltanto perché si è attenuto all’art.55 del Regolamento del Consiglio comunale che non prevede interventi personali a seguito della lettura della mozione”.
“Tornando all’oggetto – continua Galli – per essere garantisti con tutti e per coniugare la Trasparenza con la Partecipazione, l’Amministrazione comunale di Rivarolo Mantovano si è impegnata a ridurre da cinque ad uno i regolamenti attuativi previsti dallo Statuto comunale in materia di Partecipazione e ad introdurre meccanismi ed organi stabili di consultazione popolare. Piaccia o no, per poter celebrare un referendum occorrono Statuto e Regolamenti aggiornati che recepiscano gli ultimi dettati normativi, dal TUEL in poi. Lo Statuto del Comune di Rivarolo, non solo non disciplina compiutamente l’istituto della partecipazione, ma non è mai stato aggiornato (ed i regolamenti mai predisposti) presentando significativi contrasti con la normativa vigente”.
Infine l’attacco diretto alla minoranza, ex maggioranza. “Chi oggi gioca a fare il paladino della democrazia, quando amministrava, si è ben guardato dal fare ricorso alla partecipazione, anche non redigendo i regolamenti che l’avrebbero resa, non solo possibile, ma applicabile: ricordo che, allora, in gioco c’era la salute pubblica e la realizzazione di una centrale a cippato a ridosso del paese si è potuta scongiurare solo grazie all’intervento degli organi competenti dell’Amministrazione provinciale, avendo scelto, quella volta, di ignorare le oltre 600 firme raccolte. Ribadisco per contro che questa Amministrazione, garantirà a tutti il diritto di partecipazione alle scelte amministrative, nelle forme che la Legge consente, impegnandosi a redigere i regolamenti necessari, senza incorrere nei facili populismi, che lasciamo quale appannaggio eventuale della minoranza consiliare”.
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