Viadana, Arces precisa: "Noi apolitici, ma no lezioni" E attacca ex maggioranza
"Invitiamo tutti i partiti politici a imparare a conoscere il mondo del volontariato per dedizione e stile di vita, senza insegnare nulla e senza rifugiarsi dietro a critiche e polemiche sterili: questi potrebbero impegnarsi e occuparsi perché la politica aiuti a rafforzare il rapporto comune-associazioni" spiega Guarino.
VIADANA – “In merito ai rapporti delle Associazioni di Volontariato con il Comune di Viadana la nostra associazione intende ribadire che non prenderà alcuna posizione di parte, rispetto alle posizioni già espresse da alcuni partiti”. Inizia così il chiarimento da parte di Arces Viadana, con il cavalier Giuseppe Guarino in testa.
“Fatta questa premessa – si legge nel comunicato – ci preme entrare nel merito di quel che dovrebbe essere secondo noi il rapporto tra associazioni e comune al di sopra dei colori politici e quindi indipendentemente da chi momentaneamente si trova ad amministrare. Come abbiamo fatto in passato intendiamo puntualizzarlo adesso. Per noi ben venga un coordinamento delle associazione che si occupi in settori specifici come l’emergenza sociale e le nuove povertà, che tuttavia non sia un organismo in contrapposizione alla consulta che può continuare il suo operato. Noi abbiamo sempre partecipato alle riunioni della consulta, ai bandi provinciali e regionali, senza mai chiedere e avere nulla di speciale in cambio. Ci sembra logico a questo punto che le Onlus che si occupano di nuove povertà abbiano un coordinamento e contributi per la loro attività peculiari, specialmente in questo periodo dove stanno crescendo esponenzialmente il disagio e le difficoltà di assistenza alle famiglie povere”.
“Vorremmo però ricordare – insistono da Arces – che in passato noi non solo non abbiamo mai avuto contributi dal Comune, ma addirittura ci veniva imposto il pagamento di 500 euro annui per le utenze e, siccome alle altre associazioni della consulta non veniva chiesto nulla, abbiamo più volte apertamente anche sui mezzi di informazioni denunciato questa cosa come una discriminazione, trovando indifferenza e silenzio sia dal Comune (ex maggioranza) che dalla Consulta. Chi oggi cerca e si erige a difensore di giustizia potrebbe anche riconoscere i propri errori e scusarsi con la nostra associazione, cosa mai fatta fino ad ora. La nostra è una di quelle associazioni che non collabora più con la Consulta per motivi già esposti ma anche perché ci sembra più utile impegnarci, anche se con sacrifici gravosi, con le nostre attività di contrasto alle nuove povertà”.
“Dall’altro lato – conclude Guarino – invitiamo tutti i partiti politici a imparare a conoscere il mondo del volontariato per dedizione e stile di vita, senza insegnare nulla e senza rifugiarsi dietro a critiche e polemiche sterili: questi potrebbero impegnarsi e occuparsi perché la politica aiuti a rafforzare con la collaborazione trasparente le Associazioni di volontariato per proseguire e migliorare tutte le loro lodevoli attività verso gli ultimi della Comunità”.
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