Il Cantadidone ha chiuso i battenti dopo 30 anni: podio tutto al femminile
Si trattava infatti dell’ultima volta della kermesse canora, perché come Maria Rosa Bazzola, instancabile organizzatrice, ha avuto modo di confermare al termine della serata dal palco, non ci sarà un 31esima Cantadidone, a meno che qualcuno non prenda le redini, prospettiva al momento difficile da ipotizzare.
CASTELDIDONE – E’ stato, per trent’anni, una sorta di piccolo Sanremo della Bassa. E il colpo d’occhio era lo stesso degli ultimi anni anche per la trentesima edizione del Cantadidone: il palco con musica dal vivo, che rende questo karaoke diverso da molti altri, il pubblico nel cortile della scuola, a pochi passi dalla piazza, la giuria sulla destra osservando il palco, pronta a votare ciascuna delle otto esibizioni della serata di martedì (ma sono state sedici in tutto, contando anche sabato).
La vera novità era casomai un video (acquistabile anche in dvd) trasmesso “in loop” su un piccolo schermo a lato del palco che mostrava trent’anni di Cantadidone, dall’esordio del 1987 ad oggi, riproponendo anche figure storiche di questa rassegna, su tutti il compianto don Palmiro Ghidetti, scomparso nel 2014 proprio per trent’anni parroco a Casteldidone, talmente immerso in questa manifestazione da averla a volte presentata dal palco. E a proposito di personaggi che hanno scandito questi tre decenni, anche i cantanti che tornavano almeno per la seconda volta al Cantadidone sono stati premiati al termine di ciascuna esibizione.
Si trattava infatti dell’ultima volta della kermesse canora, perché come Maria Rosa Bazzola, instancabile organizzatrice, ha avuto modo di confermare al termine della serata dal palco, non ci sarà un 31esimo Cantadidone, a meno che qualcuno non prenda le redini, prospettiva al momento difficile da ipotizzare. A rendere unico questo karaoke, come detto, la musica dal vivo, proposta da Guglielmo Rongoni alla batteria, Gino Buttarelli alla chitarra, Mauro Maccari al basso e Morris Vignali alla tastiera, oltre ai coristi Tamara, Stefano, Federica e Maria Rosa. Proprio per questo motivo i vari partecipanti, da febbraio in avanti, si sottopongono a 4-5 incontri di prova assieme ai musicisti per arrivare preparati alla serata finale (raddoppiata tra sabato e martedì in questa edizione).
Il Cantadidone inizialmente si teneva nel Castello di Villa Mina della Scala, raffigurata in miniatura nel trofeo consegnato alla vincitrice, ossia Lucrezia Matilde Modica con “I ain’t go you in the style” di Alicia Keys. Seconda Deborah Gozzi con “Zombie” dei Cranberries, terze invece a pari merito Sara con “Controvento” di Arisa e Chiara Zanacchi con “My Immortal” degli Evanescence. Quest’ultima canzone ha vinto anche il premio della Critica assegnato dagli orchestrali in memoria di Renato Demicheli, storico musicista proprio del Cantadidone. E’ stato ricordato inoltre Fausto Ferrari, tastierista scompars0 nel 2014 dopo avere preso parte a diverse edizioni.
Premi tutti al femminile: a chiudere il cerchio infatti il premio Simpatia per il trio Laura Dasso, Paola Storti e Francesca Bissolati, esibitesi nella canzone “Ballo Ballo” di Raffaella Carrà. Tra i premi anche alcune pergamene dipinte dall’artista Anna Ardigò, mentre la serata è stata presentata da Silvia e Beatrice, che hanno scandito i tempi tra musica ed estrazioni dei premi della lotteria (ben 45 quelli assegnati), in una serata allietata dal servizio pizza e dal service di Dario e Alessio Norelli di Calvatone. Poi giù il sipario per una delle rassegne da sempre più amate del Casalasco, di cui indubbiamente si sentirà la mancanza.
Giovanni Gardani