Economia

Lavoro, nella circoscrizione di Casalmaggiore più contratti avviati che cessati (+116)

Molti i dati analizzati, tra cui quelli stock derivanti dalle statistiche ufficiali dell’ISTAT a livello provinciale per gli anni 2013-2015, sia per la popolazione complessiva che, in particolare, per i giovani della fascia 18-29 anni, con un confronto rispetto alla situazione del territorio regionale.

CASALMAGGIORE – Il mercato del lavoro a Casalmaggiore? Negli ultimi dodici mesi sembra essere in miglioramento, anche se lieve (i dati sono riferiti al 2015). Questa almeno è la tendenza evidenziata dalle cifre che statisticamente emergono. L’Osservatorio del Mercato del Lavoro della Provincia di Cremona in collaborazione con Cr.Forma e CRISP, Centro di ricerca interuniversitario per i servizi di pubblica utilità, sede Università degli Studi di Milano Bicocca, ha pubblicato il rapporto 2015 “Analisi dei flussi del Mercato del Lavoro in provincia di Cremona”.

Tale documento descrive l’andamento dei flussi del mercato del lavoro nella provincia di Cremona nell’anno 2015. Molti i dati analizzati, tra cui quelli stock derivanti dalle statistiche ufficiali dell’ISTAT a livello provinciale per gli anni 2013-2015, sia per la popolazione complessiva che, in particolare, per i giovani della fascia 18-29 anni, con un confronto rispetto alla situazione del territorio regionale. Inoltre vengono analizzati i dati di flusso, derivanti dalle Comunicazioni Obbligatorie (c.d. COB), che tutti i datori di lavoro pubblici e privati inviano ai Centri per l’Impiego provinciali.

Dopo tre sezioni di analisi, i dati si spostano sulle tre circoscrizioni provinciali di Cremona, Crema e Casalmaggiore. In particolare nel Casalasco, per quanto concerne i contratti, 5.073 sono stati gli avviamenti (44%), mentre 4.957 (43%) le cessazioni, con un attivo di 116 unità. Analizzando invece la tipologia di contratto, tra quelli a tempo determinato 2.568 (51%) sono stati avviati, mentre 2.560 (52%) sono cessati; tra quelli a tempo indeterminato 1.068 (21%) sono stati avviati, mentre 896 (18%) sono cessati. La maggior parte dei contratti riguarda il commercio e i servizi (2.491 cioè il 49% degli avviamenti, 2.394 cioè il 48% delle cessazioni), seguiti da industria (1.389 cioè il 27% degli avviamenti, 1.339 cioè il 27% delle cessazioni) e da agricoltura (1.092 cioè il 22% degli avviamenti, 1.104 cioè il 22% delle cessazioni). Prevalgono, in entrambe le colonne, il settore dell’istruzione, quello dell’industria del metallo e del legno e di sanità e assistenza sociale. A Casalmaggiore si registra però la quota maggiore (rapportata con le altre circoscrizioni provinciali) di avviamenti nel settore agricolo con un valore del 22%.

Rispetto al 2014, si assiste a 834 avviamenti in più, di contro a 474 cessazioni, con 307 proroghe e 269 trasformazioni di contratti, numeri questi ultimi che vanno tutti preceduti dal segno “più”. Diminuisce in modo sensibile l’apprendistato (da 114 a 71). Nel 2014 il saldo erano negativo, ovvero le cessazioni erano superiori di 244; nel 2015, invece, come detto, il saldo è di +116. A livello di confronto tra le circoscrizioni, Casalmaggiore è avanti rispetto al resto della provincia sul tempo determinato (51% contro il 50% di Cremona), indietro invece sul tempo indeterminato (21% contro il 24% di Crema e il 23% di Cremona). In tutte e tre le circoscrizioni il tempo determinato è comunque la formula prevalente.

Infine, a livello provinciale, Il 43% dei giovani effettua il primo ingresso nel mercato del lavoro attraverso la tipologia contrattuale a tempo determinato (oltre 10 mila soggetti); segue il tempo indeterminato con quota del 21% (circa 5 mila soggetti), le altre comunicazioni con l’11% (oltre 2 mila soggetti), somministrazione ed apprendistato con il 9%. Il lavoro a progetto vale il restante 7%.

Giovanni Gardani 

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