Accorpamento scolastico, serata partecipata. "Peccato per assenza amministrazione"
“Mi dispiace - ha detto Capaldo (M5S) - che l'amministrazione viadanese abbia rifiutato l'invito a partecipare al dibattito. Avrebbe avuto modo di spiegare in modo sereno la propria linea amministrativa sull'accorpamento degli istituti Vanoni e Parazzi. E magari chiarire dubbi e perplessità di genitori e insegnanti".
VIADANA – L’accorpamento scolastico degli istituto Vanoni e Parazzi è stato al centro di una serata partecipata da almeno 150 persone in Auditorium Gardinazzi a Viadana e organizzata dai consiglieri comunali Susy Foti e Alessandro Teveri e dal referente 5 stelle Stefano Capaldo. La serata ha visto la partecipazione delle amministrazioni comunali di Dosolo, Pomponesco e Sabbioneta, ma non di Viadana e proprio su questa assenza si è concentrata una prima nota critica da parte degli organizzatori.
“E’ giusto che di un tema così importante, che coinvolge 2mila famiglie circa del territorio, si parli in un incontro pubblico – ha spiegato Capaldo – Ci dispiace che l’amministrazione viadanese abbia rifiutato l’invito a partecipare al dibattito. Avrebbe avuto modo di spiegare in modo sereno la propria linea amministrativa sull’accorpamento degli istituti Vanoni e Parazzi. E magari chiarire dubbi e perplessità di genitori e insegnanti. Noi ci proviamo a collaborare, ad essere propositivi per il bene della comunità, ma non troviamo risposte. La cosa più importante di venerdì è stata creare un’agorà di cittadini che si è confrontata nel merito senza colori partitici”.
In effetti la discussione è stata più “fattiva” e legata ai fatti e alle prospettive, che non politica, appunto, cercando di proporre vari spunti e soprattutto di analizzare pro e contro. Molti genitori hanno partecipato (circa 150 persone), schierandosi sulle due sponde: da un lato chi è favorevole all’accorpamento degli istituti Parazzi e Vanoni, perché in questo modo sarà possibile ottimizzare i costi; dall’altro chi invece ritiene che unificare gli istituti porterebbe a creare maxi classi anche da 25-30 alunni, a discapito della qualità dell’offerta didattica, dato che, come noto, le classi più numerose rischiano di essere meno seguite, proprio per l’alta densità di studenti presenti.
Non mancavano ovviamente neppure docenti e sindacati. “Al di là del modo di pensare di ciascuno, legittimo in democrazia – ha spiegato Capaldo al termine della serata di venerdì – è emerso un particolare importante: ogni decisione, ogni programmazione non può prescindere dal coivolgimento delle amministrazioni di Dosolo, Pomponesco e Sabbioneta. Siamo territorio Oglio Po e su un tema così trasversale e delicato serve lucidità e programmazione congiunta, con l’obiettivo comune di mettere al centro le esigenze e la qualità della formazione didattica degli studenti. Una volta messa questa pietra miliare, poi si può incominciare a parlare di ottimizzazione di costi e risorse”.
Tornando alla tematica dell’accorpamento nel concreto, è stato evidenziato una volta di più il coinvolgimento dell’Istituto comprensorio con San Matteo, Dosolo e Pomponesco: Dosolo chiede infatti di ottenere la sede amministrativa dell’istituto e, in caso contrario, è pronto a migrare assieme a Pomponesco sotto Sabbioneta (da qui il coinvolgimento di queste amministrazioni). Tuttavia, se tale prospettiva dovesse concretizzarsi, ecco che San Matteo delle Chiaviche, Casaletto e Bellaguarda rimarrebbero scoperte e il rischio sarebbe quello di unirle all’unico istituto comprensivo (Parazzi più Vanoni), creando un nucleo enorme e difficile da gestire, il più popoloso della provincia di Mantova, con 2200 studenti circa, superando i 1700 attuali di Porto Mantovano.
Giovanni Gardani