Elezioni, ora il centro-destra conduce nel comprensorio E nel 2017 si riparte
In qualche caso il dato politico dell’appartenenza non è così netto o marcato, dunque l’approssimazione su alcuni municipi è palese. Intanto però il centro-destra ha preso piede: fino alla scorsa tornata elettorale i comuni di centro-sinistra prevalevano per 17 a 15; oggi il medesimo vantaggio appartiene al centro-destra.
La tornata elettorale della scorsa domenica, con i quattro comuni del comprensorio Oglio Po andati al voto, ha di fatto chiuso una piccola rivoluzione per il territorio a cavallo tra Mantova e Cremona, iniziata nel 2012 quando Pomponesco andò al voto cambiando segno politico (mentre Gazzuolo confermò la tendenza). Ora, come noto, in comunità medio-piccole come quelle che animano l’Oglio Po, in qualche caso è difficile “etichettare” un sindaco o una giunta come “di centro-destra” piuttosto che “di centro-sinistra”. Di conseguenza la tabella che si trova di seguito deve essere presa con le pinze e con un po’ di beneficio d’inventario, tenendo in qualche caso a mente una voluta forzatura o approssimazione.
Quello che tuttavia è abbastanza evidente è l’accresciuto numero di sindaci vicini al centro-destra rispetto alla tornata elettorale precedente rispetto al 2012. Anzitutto va detto che su 32 comuni totali (21 in provincia di Cremona e 11 in provincia di Mantova) ben quattordici hanno cambiato segno. Se nel Casalasco il rinnovamento è limitato a cinque amministrazioni (due dal centro-destra al centro-sinistra, tre in senso contrario), nella zona mantovana e viadanese sono ben nove su undici i comuni che hanno “cambiato idea” (cinque dal centro-sinistra al centro-destra, quattro in direzione opposta). Significa che il cambio della guardia ha coinvolto il 24% dei comuni nel Casalasco, mentre la quasi totalità, ossia l’82%, nel comprensorio sotto la provincia di Virgilio.
Come detto, il centro-destra ha preso piede: fino alla scorsa tornata elettorale i comuni di centro-sinistra prevalevano per 17 a 15; oggi il medesimo vantaggio appartiene al centro-destra. A prevalere, peraltro, nella corrente di centro-destra, sembra essere nettamente la Lega Nord e per avere questa conferma basterebbe analizzare come è andata a Casalmaggiore e Viadana, i due comuni principali del comprensorio, nel 2014 e nel 2015. Proprio il dato numerico degli abitanti (ergo, teoricamente, dell’importanza strategica dei comuni amministrati) premia sempre il centro-destra, che ha preso, oltre ai già citati centri di Casalmaggiore e Viadana, anche Marcaria, secondo comune per numero di abitanti nella parte mantovana dell’Oglio Po. La riscossa del centro-sinistra è affidata a Piadena e Gussola nel Casalasco, e a Sabbioneta e Bozzolo (pur con i problemi che conosciamo) nel Viadanese-Mantovano. Ribadiamolo, provando a prevenire eventuali critiche: in qualche caso il dato politico dell’appartenenza non è così netto o marcato, dunque l’approssimazione su alcuni municipi è palese.
Giovanni Gardani